31-10-2020 ore 16:25 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Tamponi Covid a Crema: la tenda, l'attesa e l’appello al 'grande senso di responsabilità'

A pochi giorni dalle segnalazioni dell’M5s cremasco e dalle rassicurazioni ottenute dall’Asst di Crema dopo l’intervento del sindaco Bonaldi, si torna a parlare della procedura dei tamponi presso l’ospedale Maggiore. In particolare dell’organizzazione, dei tempi e delle condizioni d’attesa. Notizia odierna è la dura presa di posizione di Emanuele Coti Zelati: “Oggi ho portato il mio primo figlio a fare il tampone all’Ospedale di Crema. Un vero mercato delle bestie. Un insulto agli utenti, agli operatori e alla sanità pubblica”.

 

Nel tendone

Il referente della Sinistra in consiglio comunale ha inviato una lettera (integrale in allegato) alla direzione dell’Ospedale di Crema, dell’Ats Val Padana e al sindaco. “Nel tendone con una capienza massima di trenta persone (così come dichiarato all’ingresso dello stesso) stipato da almeno una settantina di utenti in attesa, una cinquantina di persone in attesa all’esterno praticamente in mezzo alla strada, nessun tipo di indicazione su quale fosse l’iter da seguire (solo un passaparola per capire che appena all’ingresso era presente un distributore di numeri per la coda, tipo supermercato), pochi operatori oberati di lavoro e di compiti, una confusione totale e, conseguentemente, una grave insicurezza”.

 

Rispetto delle norme

Di contro, la direzione della struttura sanitaria sottolinea che “la sicurezza è data dal mantenere la mascherina e dal rispetto della distanza, indipendentemente dallo stato del soggetto. Seguendo queste indicazioni si è sicuri”. Gli operatori sanitari hanno parlato con i cittadini in attesa: “hanno tutti compreso. All’interno le distanze sono assicurate e c’è collaborazione. Dobbiamo contare sulla grande responsabilità individuale”. Per agevolare l’attesa e far sì che anche gli accompagnatori siano in sicurezza, l’Asst ha posizionato una seconda tenda e chiuso il parcheggio.

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