17-02-2017 ore 14:39 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Elezioni, vis polemica a sinistra. SeL critica Mimma Aiello, che replica a Coti Zelati

Col centrodestra indaffarato a trovare una difficile convergenza, i primi accenni di primavera iniziano a solleticare la vis dialettica, soprattutto polemica, del centrosinistra nostrano. Partiamo dal parere di Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale di Sinistra ecologia e libertà, in merito alla candidatura di Mimma Aiello: “Sono rimasto colpito per la difficoltà nel trovare differenze sostanziali con le parole che avrebbe potuto pronunciare un candidato leghista. Oltre a trasmettere una certa carenza di “sostanza” e cavalcare temi populisti, l’aspirante sindaca ha contraddetto, in ogni passaggio, quanto fatto da Rifondazione comunista e dai suoi rappresentanti sino ad oggi”.

 

Moschea e amministrazione

“Riguardo al luogo di culto islamico - spiega Coti Zelati - “Aiello dichiara che la moschea non si farà però è a favore della libertà di culto (più o meno come la lista No moschea – sì libertà di culto che sostiene Zucchi)”, nonostante già due anni fa Mario Lottaroli si fosse espresso a favore. Quanto invece alla “distanza tra amministratori pubblici e cittadini, è possibile, ma da cinque anni sono loro stessi amministratori pubblici di maggioranza”.


Autovelox e biblioteca

Coti Zelati boccia la volontà di rimuovere l’autovelox e sul “rilancio” della biblioteca, sostiene che si sia “dimenticato il lavoro fatto da cinque anni a questa parte dall’assessore Paola Vailati, anche lei senza tessera di partito ma creatura di Rifondazione”. Per Coti Zelati viene “clamorosamente confusa  attenzione sociale  con sicurezza pubblica e maggiori controlli della polizia locale: esattamente come farebbe un leghista salviniano ricadendo in uno stereotipo tutto di destra”.


Una grossa delusione”

“Questa candidata presunta civica ma lusingata da Rifondazione comunista che le ha proposto di provare a fare la sindaca – conclude Coti Zelati - non solo ha contraddetto tutto quanto fatto da Rifondazione negli ultimi 5 anni, ma ancora di più la cornice ideale in cui dice di volersi muovere. Tutto questo per poter cavalcare qualche pseudo argomento da campagna elettorale: svendersi per un piatto di lenticchie. Insomma una grossa delusione”.

 

Volontarie storture”

A queste argomentazioni ha replicato Mimma Aiello: “Considerate le volontarie ed interessate storture di queste ore, credo sia doverosa una puntualizzazione sulla questione moschea. Innanzitutto i musulmani sono cittadini come gli altri, perciò come tutti hanno interesse a una città pulita, sicura, a un lavoro decoroso, asili funzionanti, viabilità sostenibile. Ritengo che il luogo di culto sia un falso problema e parto da dati oggettivi: il bando è scaduto e nessuna richiesta è ulteriormente pervenuta all’amministrazione, che io sappia. Quindi, non vi è alcuna risposta da dare. Quando ho dichiarato che “lo Stato è laico”, intendevo dire che è aperto a qualsivoglia religione e non disconosco il principio costituzionale di cui all’art. 19 secondo cui esiste il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa. Non intendo in alcun modo disconoscerlo. Ciò significa che, qualora mi venisse sottoposta una richiesta per l’apertura di un luogo di preghiera da parte di qualunque comunità religiosa, seguirò le leggi esistenti e l’iter previsto senza alcuna preclusione”.

 

Il vero significato dell’integrazione”

“Chi mi conosce – aggiunge Aiello - sa che sono una persona aperta al dialogo e poiché per me tutte le religioni sono uguali, sarò ben felice, qualora venissi eletta, di costituire un tavolo tra le istituzioni e le confessioni religiose, dove affrontare a tutto campo i problemi: il cibo in mensa, le attività alternative da garantire ai bambini acattolici, l'ordine pubblico durante le feste delle varie confessioni, l'integrazione di minori e donne. Questo per me è il vero significato dell’integrazione. Un’ultima considerazione. Poiché credo fermamente che la nostra città debba guardare oltre, non entrerò più nel merito di una questione che non è concreta, quale quella della “moschea”. Ai miei detrattori lascio interpretare in modo volutamente distorto le mie dichiarazioni per continuare a fare polemiche inutili, se la vedano tra loro, io non voglio entrarci. Vado al concreto. Voglio costruire, con i cittadini, qualcosa di bello per Crema”.

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