09-05-2015 ore 16:17 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Scuole Vailati, l’anno prossimo una sezione in meno. Zanibelli, Ncd: “il nuovo polo avrebbe risolto la questione”

“La realtà è che quanto si definisce in un accordo deve prima esser verificato e poi monitorato, altrimenti ecco cosa succede: alcune famiglie si trovano l'amara sorpresa di dover cambiare scuola dopo aver ricevuto l'accettazione di iscrizione rispetto alle regole pattuite. Troppo facile dire che nel passato ci son state fino a 7 sezioni: bisognava vigilare e verificare prima”. Così Laura Zanibelli, capogruppo Ncd in Consiglio comunale, in merito alla decisione dell’ufficio scolastico regionale di togliere una sezione alle scuole medie Vailati.  

 

La riduzione delle classi

La vicenda è stata oggetto di una lettera di riprovazione da parte dei alcuni genitori (in allegato il documento intergale). “Con stupore e profondo rammarico – scrivono – notiamo che, ancora una volta e come spesso accaduto negli ultimi tempi, si attacca una scuola come la scuola media Vailati che, a Crema, costituisce istituzione apprezzata dalle famiglie e dalla lunga tradizione. L’Ufficio scolastico regionale su suggerimento di quello provinciale, non tiene in alcuna considerazione le esigenze dei ragazzi e delle loro famiglie e, a posteriori e senza nemmeno indicarne e spiegarne i motivi, decide di togliere una sezione alla scuola media Vailati.

 

Mancato rispetto del protocollo

Tutto ciò “quando le famiglie non possono più prendere in considerazione altre alternative, né i docenti scegliere il trasferimento in altre sedi”, a discapito del “protocollo concordato tra Istituti comprensivi di Crema, ente locale e dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Cremona, dov’erano previste per la scuola media Vailati 6 sezioni; sulla base di ciò, sono state accolte tutte le iscrizioni effettuate, tenendo conto delle preferenze espresse dalle famiglie per quanto riguarda il tempo scolastico e la seconda lingua comunitaria. La riduzione comporterà che molti alunni ammessi dovranno necessariamente accettare un tempo/scuola diverso da quello scelto, sempre che ora siano in grado di far conciliare il diverso tempo scuola ora imposto, con i tempi lavorativi e famigliari”.

 

L’esperienza Bruttomesso

Secondo la Zanibelli è la vicenda dimostra come“non basta aver posto una firma ad un protocollo, che fu sventolato come un grande successo. Era stato concesso un numero di sezioni più alto rispetto alle attuali 5 dall'allora provveditore Gentile, con un numero di alunni per classi inferiore al massimo previsto per legge, nonostante le difficoltà a gestire da parte dell'Ufficio scolastico provinciale l'assegnazione del personale docente. Ciò fu possibile perché l'amministrazione Bruttomesso aveva fatto presente che le classi degli edifici erano in alcuni casi di dimensioni non adeguate ad ampi numeri e si era impegnata a trovare una soluzione al problema con un piano di edilizia scolastica, tradotto poi nell'Accordo con la provincia”.

 

L’opzione San Bartolomeo

“Questa amministrazione ha bloccato il progetto del polo scolastico di San Bartolomeo, bloccando così nei fatti il trasferimento delle scuole Vailati nell'edificio di Piazza Falcone e Borsellino. Tale progetto avrebbe risolto finalmente le annose questioni di spazio e vivibilità delle medie negli attuali edifici, non risolti neppure con i lavori di questo periodo. Le Vailati – conclude la capogruppo Ncd – e soprattutto gli alunni ed il personale, avrebbero già goduto del nuovo spazio”.

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