16-06-2025 ore 11:39 | Economia - Associazioni
di Rebecca Ronchi

Udine. Educazione alimentare nelle scuole, la Coldiretti ha presentato il suo manifesto

“Se l’Europa vuole davvero costruire un futuro comune, deve cambiare paradigma: non può pensare di aumentare la spesa militare fino al 5% del Pil senza mettere a rischio settori fondamentali come la sanità, il welfare e l’agricoltura”. Così Ettore Prandini dal palco del Villaggio Coldiretti a Udine in occasione del lancio del Manifesto per l’educazione alimentare nelle scuole. Cinque i punti principali: stop ai distributori automatici nelle scuole (pieni di cibi spazzatura), più cibo a km zero nelle mense dei bambini, una strategia nazionale contro l’obesità infantile, un patto con le famiglie e un solido programma di educazione alimentare nelle classi

 

 

Mense e distributori

"Sarebbe un paradosso ritrovarsi a tagliare i servizi essenziali per acquistare carri armati e aerei”. Mense scolastiche e cibo a km zero: rilanciare qualità e sostenibilità. Un punto centrale della strategia è rilanciare le mense scolastiche come luoghi di educazione e salute. Il primo passo è l’introduzione sistematica di cibo a km zero, locale, stagionale e di filiera corta, sottraendo le gare d’appalto alla logica del massimo ribasso economico, che penalizza la qualità e la sostenibilità. Coldiretti chiede di eliminare dagli istituti scolastici e dagli edifici pubblici tutti i distributori automatici che offrono snack iper-zuccherati, bevande gassate e prodotti ultra-processati. Una norma nazionale dovrebbe vietarne la presenza, sostituendoli con proposte sane, fresche e il più possibile di provenienza locale.

 

Educazione alimentare e qualità dell'aria

Il manifesto sottolinea la necessità di rafforzare la presenza dell’educazione alimentare nei programmi scolastici, a partire dalla scuola primaria. Insegnare ai bambini da dove viene il cibo, quali sono i principi di una dieta equilibrata e quali rischi comportano i cibi ultra-formulati significa investire nel benessere dell’intera società. Un ulteriore passo verso il benessere di alunni e studenti potrebbe, infine, arrivare, dal miglioramento della qualità dell’aria all’interno delle classi, attraverso la diffusione di piante capaci di combattere la cosiddetta “sindrome dell’ufficio malato”. Una ricerca promossa da Coldiretti e Istituto di Bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche per “misurare” i benefici delle piante all’interno degli edifici scolastici ha dimostrato come l’introduzione di alcune specifiche varietà di piante come Sansevieria, la Chamadorea, Yucca, Ficus e la Schefflera fa crollare di 1/5 le concentrazioni di CO2, mentre sono scese del 15% quelle di polveri sottili pm2,5.