24-06-2015 ore 14:15 | Cultura - Manifestazioni
di Stefano Zaninelli

Artshot. L’edizione 2015 all’insegna del melting pot. Mescolanza di arti e di culture per il dodicesimo anno del festival

Il 26, 27 e 28 giugno a Crema torna Artshot, una realtà che per la storia che possiede è difficile incanalare in una categoria precisa. Torna a vivacizzare e colorare la città, sia negli spazi del centro culturale Sant’Agostino che nelle vie del centro, con la parata inaugurale. Abbiamo scelto di concedere il patrocinio perché promuove molti valori che l’amministrazione ha fatto suoi: l’inclusione, l’amore per la cultura e la valorizzazione dell’intraprendenza giovanile”. Così Paola Vailati, assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili, ha introdotto la dodicesima edizione di Artshot.

 

Le novità del 2015

“Ormai sono passati 12 anni dalla prima edizione – ha commentato Simone Silva, dello staff di Artshot – praticamente un giro d’orologio. Qualcosa è cambiato: anzitutto il logo, dove al centro rimane la creatività, elemento che lega i nostri eventi. Quest’anno abbiamo voluto allargare la postata della manifestazione verso le altre culture, da qui il titolo dell’edizione 2015: Melting pot, why not? L’esempio migliore è quello della Jovica Jovic balkan orkestar, che racconta la cultura gitana attraverso la musica. Avremo l’occasione di ascoltare musica dal Punjab e, non di meno, ci sarà la possibilità di esplorare la spiritualità orientale con il massaggio sonoro delle campane tibetane”.

 

Le collaborazioni

“Siamo giunti a questo punto dopo un percorso laborioso – ha aggiunto Michele Patrini, anche lui parte dell’organizzazione – iniziato alla fine della manifestazione 2014. L’idea di fondo è la stessa da 11 anni ma quest’anno c’era la voglia di fare qualcosa di realmente diverso, così abbiamo accolto proposte dall’esterno. Saranno 3 giorni pieni, non più 8 giorni sparsi: siamo contenti dei rapporti di collaborazione che abbiamo intrattenuto, ci danno l’occasione di valorizzare al meglio tutte le iniziative, posponendo a dopo il festival altri eventi che altrimenti avrebbero avuto meno visibilità”.

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