Qualcuno se lo sarà chiesto: quell’uomo con la pettorina, che dà indicazioni alle macchine che sbagliano percorso, è davvero il sindaco? Ebbene sì: da inizio settimana Paolo Riccaboni, primo cittadino di Spino d’Adda, ha lasciato la scrivania per la strada. Alternando i turni in tre zone strategiche della città, indirizza chi si perde o sbaglia strada a causa del nuovo assetto viabilistico dovuto all’inaugurazione della tratta che collega Spino e Dovera.
Dare risposte ai cittadini
“Penso che un sindaco non abbia mansioni particolari – spiega Riccaboni – se non quella di dare risposte ai cittadini. Non ho problemi a trattare il tema delle partecipate né a stare per strada a dare consigli a chi sbaglia l’imbocco, suggerendo il percorso corretto; la stessa cosa sta facendo il vicesindaco, Luciano Sinigaglia. In questo momento, l’apertura della nuova tratta sta provocando qualche disguido: alcuni viaggiatori si trovano spiazzati dalla novità e sbagliano l’uscita dello svincolo. Questo, in parte, è anche dovuto un errore della segnaletica, a causa del quale qualcuno confonde le uscite”.
I punti critici a Spino
Così, armato di pettorina fluorescente, il sindaco si mette a disposizione di tutti i viaggiatori che hanno perso la rotta. Tre i punti critici tenuti sotto osservazione: lo svincolo Spino ovest, l’entrata del Villaggio Adda e il tratto di Paullese in arrivo da Pandino. “La confusione è dovuta al completamento di un’opera che i cittadini aspettavano da quarant’anni – aggiunge Riccaboni – ed è fisiologico che qualche problematica possa insorgere quando si tratta di modifiche importanti alla viabilità”.
L’alternativa al disguido
“Tuttavia, è giusto mettersi a disposizione dei cittadini e dei viaggiatori, perché quando ci si prende il tempo per spiegare con calma le persone capiscono e tutto si risolve. L’alternativa all’apertura della nuova tratta era chiudere per un mese la Paullese; la provincia, al contrario, ha ritenuto di non lavorare con la fratta e tenere aperta un’importante infrastruttura viabilistica. In altre parole, l’alternativa al disguido sarebbe stato il disastro; sono sicuro – conclude il sindaco Riccaboni – che nel giro di uno o due mesi tutti potremo godere dei benefici della nuova infrastruttura”.