13-04-2015 ore 20:50 | Cronaca - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Le sentinelle in piedi tornano a manifestare in città. Sabato la veglia contro “l’inganno” delle unioni civili

Dopo le tappe in alcune delle principali città dell’Italia settentrionale, le Sentinelle in piedi tornano a Crema. È prevista per sabato 18 aprile, alle ore 21, la veglia in piazza Duomo. Si configura come una “resistenza spontanea basata sull’amore comune per l'uomo, sulla necessità di essere liberi di dire che esiste una verità iscritta nel cuore di ciascuno di noi” e segue gli appuntamenti dello scorso gennaio e dell’ottobre 2014. All'iniziativa farà da contraltare la manifestazione delle Caramelle in piedi, organizzata invece presso piazza Garibaldi alla medesima ora. 

 

L’inganno delle unioni civili

“Le chiamano unioni civili – spiegano gli organizzatori – perché ancora una volta cercano di ingannarci modificando il linguaggio. Il Ddl Cirinnà infatti altro non è che un testo che mira ad equiparare le unioni tra persone dello stesso sesso al matrimonio, consentendo quindi a due uomini o due donne di accedere a meccanismi di filiazione vari: per esempio attraverso l’istituto della cosiddetta stepchild adoption, che di facto legittimerà il ricorso anche all’utero in affitto, pratica abominevole che porta alla produzione di bambini ad uso e consumo di adulti benestanti in grado di alimentare lo sfruttamento di donne spesso povere, per produrre bambini come prodotti privati del diritto di conoscere le loro madri”.

 

La menzogna omofobica

“Tutto questo – proseguono – viene taciuto o edulcorato dal falso mito del progresso, della civiltà e dalla menzogna dei desideri trasformati in diritti per cui si introducono nel nostro paese leggi e pratiche contro la natura dell’uomo e contro la famiglia, cellula della nostra società. Non solo, opporsi a questo oggi significa essere accusati di omofobia, altro termine creato ad arte per ingannare le persone e confondere le idee, alla base di un disegno di legge fermo ma sempre pendente, studiato per mandare in carcere chiunque sostenga che la famiglia è fondata sull’unione stabile e fedele tra un uomo e una donna, che non esiste il diritto al figlio ma solo quello di crescere con un papà e una mamma”.

 

Resistenza instancabile

“Di fronte a questo, da oltre un anno e mezzo, le Sentinelle in piedi instancabilmente resistono. Stiamo in piedi – concludono – perché ci rifiutiamo di piegarci alla menzogna del pensiero dominante, stiamo in silenzio perché solo nel silenzio e nel tempo di un’ora si può riflettere e scoprire che dipendiamo e non possiamo autodeterminarci senza tradire la nostra natura”.

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