11-07-2016 ore 16:28 | Cronaca - Crema
di Ilario Grazioso

Sabbioni. Cremamondo, lo sport che aiuta l’integrazione

Nuovi Italiani, U.s Crema, I Leoni, Ataya, Bombonera e i ragazzi della juniores dell’asd oratorio Sabbioni che hanno deciso di chiamarsi scherzosamente Bayer Leverdure. Queste le sei squadre della prima edizione di Cremamondo che ieri hanno passato il caldo pomeriggio in allegria e amicizia, tirando calci ad un pallone sotto lo sguardo compiaciuto di padre Giuseppe Fornoni e degli altri volontari che operano preso la locale parrocchia.

 

Socializzazione

L’avevano detto in occasione della presentazione in comune e così è stato: integrazione, socializzazione, lo sport quale veicolo per superare ogni differenza, questo il messaggio che lascia a tutti Cremamondo, e che sarà alimentato dall’attività quotidiana di tutti i volontari che giornalmente affiancano i richiedenti asilo politico delle strutture della Caritas di Crema e della cooperativa Tecno Proget. Impegnato a coordinare l’organizzazione sul campo, Roberto Pellegrini dirigente dell’asd oratorio Sabbioni, coadiuvato dagli altri, Umberto Pirelli per l’Ac Crema, Rosolino Orini dell’ufficio sport del comune e da tanti volontari che hanno risposto all’appello di padre Giuseppe.

 

La squadra di calcetto

Dopo il breve saluto dell’amministrazione comunale affidato al vice sindaco Angela Beretta si sono svolte i vari incontri diretti da arbitri del Csi di Crema, che si sono conclusi intorno alle 19, con i ragazzi africani dell’U.s Crema che si sono imposti per 2 a 0 sui giovani della juniores dell’oratorio Sabbioni. Un’iniziativa che però non si ferma qui, perché Cremamondo continuerà, infatti in queste settimane dall’integrazione dei ragazzi della juniores dell’oratorio e di alcuni giovani africani che hanno partecipato al torneo, nasce una squadra di calcetto che si è già iscritta ad una serie di tornei che si svolgeranno in città, a cominciare da quello che si giocherà ad Ombriano tra qualche giorno.

 

La vera globalizzazione”

Non ha voluto mancare alla premiazione Emiliano Mondonico: “È importante fare in modo che questa globalizzazione non sia solo una parola inventata; ci sono tanti esempi che ci fanno riflettere e suggeriscono che bisogna stare attenti e convincere chi la pensa diversamente rispetto all’accoglienza e all’integrazione. Non riesco a capire perché ci sia in giro qualche contrarietà – ha concluso l’ex allenatore di Atalanta, Cremonese e Torino – personalmente cerco di essere sempre presente a queste iniziative, perché penso che la vita mi ha dato tanto ed è giusto dare agli altri qualcosa”.

826