19-04-2015 ore 19:59 | Cultura - Incontri
di Stefano Zaninelli

Crema. Islam, cultura e le sfide per l’Italia. Fatemeh Gaboardi: “l'integrazione avverrà grazie ai bambini e ai ragazzi di oggi”

L’integrazione è possibile quando si ha a che fare con l’islam moderato. Il problema degli ultimi anni è che spesso si fanno portavoce del movimento islamico in Italia persone più agguerrite del normale. Cercano di far valere i propri diritti ma in maniera sbagliata, pretendendo con prepotenza un loro diritto innegabile”. Islamologa, musulmana e iraniana d’origine, Fatemeh Sarah Gaboardi si è resa disponibile per rispondere a qualche domanda a margine dell’incontro di venerdì sera Islam, quale integrazione.

 

Religione e ordinamento

Uno dei punti cardine degli scettici dell’islam è il presunto conflitto tra la religione islamica e l’ordinamento italiano. “È vero che, a volte, qualche criticità potrebbe insorgere – spiega l’islamologa – ma non si tratta di un divario incolmabile. Per alcuni aspetti la cultura islamica e quella occidentale sono diverse: la corretta professione della legislazione islamica non corrisponde esattamente a quella della dottrina occidentale. Tuttavia, sono sempre dell’idea che, nell’eventualità in cui ci si voglia venire incontro, si possa avere un dialogo proficuo tra cultura ospitante e ospitata, anche a livello normativo”.

 

L’integrazione dei bambini

“Credo che l’integrazione diverrà realtà, ma ci vorrà del tempo e sarà fatta da quelli che adesso sono ancora bambini e ragazzini; loro hanno in mano il destino delle popolazioni. I giovani cresciuti qui, insieme ai coetanei italiani ed europei, sono coloro che potranno ribaltare la situazione. Bisogna tenere conto del fatto che le persone che dai 30 anni in su hanno sviluppato una forma mentis ben definita, difficile da smantellare. L’inserimento di nuovi elementi fondamentali  rischia di scatenare confusione su alcuni spetti. Al contrario, i bambini crescono con una sorta di doppia cultura e proprio in virtù di questo potranno cambiare la situazione”.

 

La conquista islamica

A detta di alcuni osservatori, l’islam non può essere moderato e conquisterà l’occidente per via demografica. “Mi dispiace che un ex musulmano come Magdi Allam dica che non esiste un islam moderato. Non tutti i versetti e le sure coraniche parlano di guerre, invasioni e jihad: chi ha studiato veramente l’islam lo sa. La religione nasce e viene portata avanti dagli uomini, è quindi ovvio che se l’Islam viene preso in mano da persone che seguono una certa ideologia può diventare più o meno integralista. Per quanto riguarda la conquista demografica, è vero che il tasso di natalità degli islamici è maggiore, ma con un dialogo serio si può arrivare tranquillamente all’assimilazione culturale e all’integrazione”.

 

L’islam e la donna

“Ci sono paesi in cui la figura femminile è ancora molto sottomessa, ma questo  è in contraddizione con la situazione dell’islam delle origini. La religione islamica non ha colpe: è stata impiantata su strutture statuali che già di base avevano forti connotati maschilisti. In Arabia Saudita dominava la cultura maschilista beduina del clan e l’introduzione dell’islam non ne ha cambiato l’assetto: non si può pensare che le norme sociali vengano soppiantate. In alcuni casi, i fedeli dell’islam delle origini, quando hanno dato una strutturazione al diritto islamico e shariatico, si sono premurati di mantenere vigenti le regole beduine che gli facevano comodo. Altrove, al contrario, le hanno cancellate, ma questa – conclude l’islamologa – non è una questione religiosa”.

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