08-03-2013 ore 18:13 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Antonio Agazzi contro la presidenza del S. Domenico: "non se ne può più della presunzione di imprenditori e/o dirigenti d'azienda prestati alla cosa pubblica"

"Lette le dichiarazioni rese alla stampa dal Presidente della Fondazione San Domenico Giovanni Marotta, sempre in relazione alle modalità con cui si è pervenuti alla nomina del direttore artistico - da parte del cda della Fondazione San Domenico - mi sgorgano spontanee alcune riflessioni".

Presuntuoso e antidemocratico
Sulla vicenda la cronaca deve registrare l'intervento del capogruppo di Servire il cittadino, Antonio Agazzi, durissimo: "non se ne può più della presunzione di imprenditori e/o dirigenti d'azienda prestati alla 'res publica', la cosa pubblica, insofferenti nei riguardi della democrazia, con cui evidentemente non sono abituati a fare i conti".

I soldi dei contribuenti
Secondo Agazzi questi imprenditori "sono incapaci di comprendere un dato elementare la Fondazione San Domenico ha, tra i propri soci, anche enti pubblici o società partecipate dai medesimi: il Comune di Crema, la Provincia di Cremona, S.C.R.P., i quali, per altro, erogano cospicui contributi, soldi dei cittadini contribuenti. Stando così le cose, si rassegnino al confronto con i rappresentanti dei cittadini, eletti direttamente dal popolo e non, come i componenti di un cda - frutto di nomine di secondo livello".

L'azione di controllo
"Se nel cda del San Domenico siedono rappresentanti nominati, con votazione, dal consiglio comunale di Crema o indicati dalla Provincia di Cremona piuttosto che da Scrp - è la tesi di Agazzi - ciò legittima un'azione di controllo e di valutazione pubblica da parte degli eletti dal popolo. So che nelle loro aziende non funziona così, ma la democrazia è qualcosa di forse più complesso di una gestione aziendale. Se impareranno ad assimilare tali concetti, imprenditori e dirigenti d'azienda porteranno un valore aggiunto, in termini di managerialità, alle pubbliche gestioni, diversamente è meglio si dedichino ad altro".

Bando pubblico
Dicendosi d'accordo col sindaco Stefania Bonaldi, che ha messo "bando ai familismi e ai clientelismi", Agazzi sostiene che per il futuro sarebbe "più opportuno indire un bando di evidenza pubblica: ciò consentirebbe di valutare molte più competenze e auto candidature - con relativi curricula-vitae - anziché considerare, attraverso una molto più discrezionale chiamata diretta, le figure che sono più prossime ai componenti di un cda".
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