Il 29 maggio 1985 lo stadio Heysel di Bruxelles fu teatro di una delle più grandi tragedie della storia dello sport. Il docufilm “Heysel 1985”, in onda domani, giovedì, alle ore 21.20 su Rai 2, ricostruisce con testimonianze inedite e immagini d’archivio il dramma che ha cambiato per sempre il calcio europeo. Quello che doveva essere un giorno felice, la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, finì in una tragedia drammatica e insensata che ancora ferisce il cuore di appassionati e tifosi, a quarant’anni esatti da quel giorno. La morte in diretta tv arrivò prima del calcio d’inizio: la curva Z, quella assegnata ai tifosi neutrali e occupata in maggior parte da juventini stracolma per un'improvvida vendita di biglietti, le cariche degli hooligans inglesi dal settore adiacente, il caos, il panico, il crollo del muro divisorio.
Ricordi e testimonianze
Il docufilm si snoda tra immagini d’archivio Rai, filmati amatoriali inediti e testimonianze esclusive. Un racconto corale realizzato esclusivamente attraverso le voci di chi era all’Heysel quel giorno vivendo sulla propria pelle e con i propri occhi la tragedia: calciatori, tifosi, giornalisti, sopravvissuti e familiari delle vittime. Tra gli intervistati i calciatori bianconeri Stefano Tacconi, Zibi Boniek e Beniamino Vignola, l’arbitro Daina, il difensore dei Reds Mark Lawrenson, giornalisti sportivi tra i quali Carlo Nesti e Marino Bartoletti. E Terry Wilson, uno degli hooligan condannati per quei fatti. Infine le intense testimonianze di chi è sopravvissuto o ha perso i propri cari quel maledetto giorno, effettuate dopo quarant’anni anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Vittime Heysel. Girato tra Italia, Regno Unito, Svizzera e Belgio, “Heysel 1985” è un tributo alle vittime e un monito per non dimenticare che lo sport deve unire, non distruggere.