Soncino. Dopo dieci anni il Giro d’Italia ha attraversato il territorio cremasco, numerosi gli spettatori presenti. Il video
Il novantaseiesimo Giro d’Italia ha lambito, se pur solo per qualche chilometro, il territorio cremasco. Infatti la diciassettesima tappa della carovana rosa, partita dal santuario di Caravaggio e chiusa a Vicenza, solo per qualche minuto ha attraversato la statale di Gallignano e parte del comune di Soncino, poi vinta da Giovanni Visconti sul lituano Ramunas Navardauskas.
I campioni di oggi, i campioni di ieri Dal 1985 ad oggi questa è la terza volta che la più importante corsa ciclistica nazionale ha attraversato il cremasco. Solamente tre volte ma la passione degli appassionati di ciclismo non è a mai venuto a mancare. Oggi ci sono i vari Nibali, Pozzato, Evans e Cavendish, prima c’erano Simoni, Petacchi e Pantani, prima ancora Moser, Saronni, Hinault, un passaggio ideale nella storia della corsa ma anche del costume dell’Italia.
Moser in rosa Ventotto anni fa, esattamente il 17 maggio 1985, era la seconda tappa che collegava Verona a Busto Arsizio. Francesco Moser, trionfatore l’anno precedente, aveva vinto la prima tappa a cronometro ed aveva indossato la maglia rosa e doveva contrastare gli assalti del francese Bernard Hinault e di Giuseppe Saronni e Roberto Visentini.
Tappa volante Quella tappa, rimasta impressa nei cuori e nella mente delle persone presenti, ha visto il passaggio di un traguardo voltante a Romanengo, valido per la classifica a punti: Cesare Cipollini ha preceduto il bresciano Pierino Gavazzi, corridore che nel cremasco ha sempre avuto numerosi amici e sostenitori. Per la cronaca vinse l’elvetico Urs Freuler e dopo aver percorso 3.998 km al traguardo finale di Lucca terminò in prima posizione Hinault davanti a Moser. Terzo il giovane statunitense Greg Lemond, atteso da una carriera ricca di successi, soprattutto al Tour de France.
Nel 2003 Per rivedere la carovana rosa, purtroppo, sulle strade cremasche si è dovuto attendere ben diciotto anni. Era la sedicesima tappa dell’ottantaseiesima edizione, la tappa da Arco a Pavia, ha visto sfrecciare i corridori da Soncino sino a Bagnolo Cremasco, passando per Ticengo, Romanengo, Offanengo, Crema. Era una splendida giornata di sole che ha visto Alessandro Petacchi in volata tagliare per primo il traguardo sul francese Jimmy Casper ed il ceco Jan Svorada.
Dualismo Simoni e Garzelli Nel 2003 vinse Gilberto Simoni della Saeco, ed in quella squadra era presente il vaianese Ivan Quaranta, davanti a Stefano Garzelli. Un dualismo che ha fatto scaldare gli animi di tutta l’Italia, ricordando, sebbene in termini minori, le lotte fra Bartali e Coppi.
L'ultimo Pirata Quel giro è ricordato per essere stato l'ultimo di Marco Pantani. Ritornato in sella, dopo il vortice di polemiche che lo ha coinvolto le stagioni precedenti, il 'Pirata' di Cesenatico, in forze alla Mercatone Uno-Scanavino, ha chiuso in tredicesima posizione. E' stato l'ultimo Giro, prima della tragica morte avvenuta la notte del 14 febbraio 2004.
A quando il prossimo appuntamento? L’anno prossimo il Giro partirà dall’Irlanda e per il momento i organizzatori non hanno ancora deciso il percorso ufficiale. Gli amici cremaschi del ciclismo restano in attesa di poter veder passare ed ammirare i campioni. Altre storie da raccontare e tramandare di padre in figlio, e storie, ancora da scrivere, per lo sport a due ruote.