21-01-2013 ore 11:40 | Sport - Calcio
di Francesco Jacini

Trent’anni fa moriva il calciatore Enzo Scaini. Il nipote Roberto Morelli: “a Casaletto Ceredano una scuola calcio porterà il suo nome”

Trent’anni fa, il 21 gennaio 1983, presso la clinica ‘Villa Bianca’ di Roma, a soli 27 anni improvvisamente è scomparso Enzo Scaini, centrocampista offensivo del Lanerossi Vicenza. Entrato qualche giorno prima per un’operazione di routine causa infortunio dovuto alla rottura dei legamenti del ginocchio, il calciatore biancorosso morì qualche ora dopo l’intervento.

Il ricordo del nipote
Il nipote Roberto Morelli, lodigiano di origine ma da anni residente nel cremasco a Ripalta Guerina, dove ricopre il ruolo di assessore allo sport, ha voluto fondare a Casaletto Ceredano una scuola calcio che portasse il nome dello sfortunato giocatore. Lo stesso Morelli ha voluto tracciare un ritratto della figura dello zio materno.

Che ricordi hai di tuo zio?
“Ho un sicuramente un ricordo indelebile, non avendo molti anni di differenza avevamo un rapporto molto stretto. Per me era più un fratello maggiore che uno zio. Enzo è stata una persona, umile, un grande lavoratore, un calciatore che in campo e come nella vita non si risparmiava mai e che sapeva farsi voler bene da tutti. A tanti anni dalla scomparsa fa estremamente piacere molti si ricordano di lui. Come giocatore era un regista avanzato, un numero 10 mancino, atipico per quei tempi sia nel fisico, essendo alto 1,88, sia nella posizione in campo, poteva perfettamente giocare anche in fascia. Quello che colpiva maggiormente era il suo atteggiamento positivo di un combattente che non si arrendeva mai”.

Hai un aneddoto da raccontarci su di lui?
“Ne avrei tanti da raccontarne. Il primo che mi viene in mente e molto divertente è stato quello del suo trasferimento al Campobasso nell’estate del 1979. Partimmo in pieno luglio da Mairago, il paese dove viveva con la famiglia, io e lui per iniziare a fare trasloco con la famiglia con una Ford Fiesta. Fu una vera odissea sull’autostrada, con un suo compagno di squadra che ci seguiva in direzione Campobasso. Allora non c’era i telefoni cellulari per evitare di perderci di vista cercavamo i modi più svariati per comunicare”.

Come hai vissuto la sua tragica scomparsa?
“Qualche giorno prima della morte doveva essere operato ai legamenti del ginocchio, infortunio occorsogli durante una gara di campionato a Trento. Le prime notizie davano il buon esito dell'intervento ma quel venerdì sera quando tornai a casa dai giochi dell’oratorio, ho visto alcuni giornalisti nel giardino di casa ed ho capito che qualcosa non andava. Non avevo ancora quindici anni non è stato facile per me come per mia zia ed i miei cugini Eva e Thomas accettarne la scomparsa. Sono stato male per una settimana, inconsciamente ho rifiutato di accettare l’accaduto sino a quando mio padre mio portò a Roma per vederne la salma”.



Cosa può dire della scuola calcio ‘Enzo Scaini’?
“Proprio in ricordo di mio zio ho voluto fondare a Casaletto Ceredano una scuola calcio che ne portasse il nome. Stiamo ultimando i lavori per le iscrizioni e le adesioni: la nascita di queste ente va sotto l'ottica di creare valori etici sportivi che possano rappresentarne la figura. I responsabili siamo io ed Mauro Rusconi. Saranno presenti istruttori Isef, provenienti da società professionistiche. A breve la inaugureremo ufficialmente”.

Informazioni e contatti
Per chiunque volesse avere informazioni sulla scuola calcio ‘Enzo Scaini’ può contattare i responsabili Mauro Resconi e Roberto Morelli ai numeri 346/5008556 e 335/7511477.

La carriera
Enzo Scaini è nato a Varno, in provincia di Udine, il 13 settembre 1955. Ha iniziato all’Esperia prima di passare alle giovanili del Torino. Dal 1973 al 1975 ha vestito le maglie del Clodiasottomarina e del Conegliano in serie D. La svolta della carriera è arrivata con il trasferimento al Sant’Angelo in serie C, dove in due stagioni ha giocato 60 partite segnando 13 reti.

Serie A sfiorata a Monza
Due stagioni in serie B a Monza dove ha sfiorato la promozione in A nella primavera del 1979. La carriera del ‘gigante buono’ è proseguita a Campobasso, Verona, Perugia e Vicenza, ultima squadra in cui ha militato. Nel corso degli anni è stato compagno di squadra di giocatori del calibro di Del Neri, Bigon, Anquilletti, Tricella, Oddi.

Il primo Baggio
In quella tragica stagione a Vicenza, Scaini ha incrociato la strada di un giovanissimo Roberto Baggio. Infatti il'Divin Codino' e futura stella del calcio italiano, esordì in C1 il 3 giugno 1983.

Il premio Scaini a Sant’Angelo
Dal 1988 i tifosi del Sant’Angelo hanno intitolato ad Enzo Scaini un trofeo che viene consegnato durante l'ultima partita casalinga di ogni campionato al miglior giocatore santangiolino dell'anno. Lo scorso 14 gennaio i supporter barasini presso lo stadio ‘Chiesa’ hanno consegnato a Morelli una targa ricordo dello zio.