20-07-2015 ore 21:01 | Sport - Calcio
di Federico Feola

Da Wembley al Maracanà. Renato Faverani ospite del Panathlon Club Crema

La finale del mondiale di calcio brasiliano vista da uno dei protagonisti. Questo il tema dell'ultima conviviale del Panathlon Club Crema, che ha avuto come ospite Renato Faverani. Componente della terna arbitrale diretta da Nicola Rizzoli, col collega Andrea Stefani, lo scorso 12 luglio 2014 al mitico stadio Maracanà di Rio de Janeiro, il guardalinee Renato Faverani ha partecipato alla partita conclusiva del mondiale di calcio, che ha visto la Germania battere l'Argentina. La stessa terna arbitrale, nel 2013 ha diretto la finale di Champions League tra Borussia Dortmund e Bayern Monaco allo stadio di Wembley, a Londra.

 

Villa Toscanini

Alla conviviale del 15 luglio a Villa Toscanini - organizzata dall'ex arbitro e segretario del Panathlon Club Crema Gianni Ghezzi - una quarantina di soci del Panathlon Club Crema, oltre al presidente della sezione di Crema dell'Associazione Italiana Arbitri, Annunciato Scopelliti. Dopo la cena, il presidente del Club, Angelo Branchi, ha introdotto la relazione di Renato Faverani, tracciandone l'importante curriculum sportivo internazionale.

 

Storica terna

“Faverani ha esordito partendo dal fondo della propria carriera, segnalando che per regolamento internazionale, per raggiunti limiti di età (45 anni) il 30 giugno 2015 ha cessato la propria attività arbitrale, esattamente come il collega Andrea Stefani. Il 30 giugno si è dunque smembrata una terna arbitrale tra le più solide, affiatate e conosciute nella storia del calcio mondiale. A questo punto, l'arbitro Nicola Rizzoli dovrà proseguire la sua carriera sino al suo congedo (gli mancano tre anni) senza più contare sui propri assistenti storici”.

 

Grande patrimonio

Dopo aver mostrato un breve filmato della finale tra Argentina e Germania, Faverani ha spiegato di “considerare lo sport in generale come un grande patrimonio del genere umano a prescindere dalla disciplina praticata”, sottolineando “l’importanza e la priorità dello spirito sportivo rispetto alla carriera sportiva che, eventualmente, deve essere considerata solo quale conseguenza di una pratica sportiva seria, rigorosa e meticolosa. Le difficoltà dell'arbitraggio delle partite di calcio sono sconosciute a chi con troppa facilità si atteggia ad esperto di calcio, abbandonandosi per partito preso a critiche verso gli arbitri”. La carriera arbitrale costa grandi sacrifici: negli ultimi anni Faverani ha trascorso mediamente 4 mesi ogni anno in giro per l'Italia e per il mondo, impegnato nelle trasferte arbitrali.

 

Tecnologia e moviola

Rispondendo alle domande dei soci, ha esaudito molte curiosità di carattere tecnico sui falli calcistici più frequenti e sul loro sistema sanzionatorio. La tecnologia digitale è un valido ausilio: “la tecnologia è molto importante, permette un constante ed immediato collegamento con l'equipe arbitrale. L'arbitro si consulta in diretta con i propri assistenti prima di prendere una decisione dubbia. Ciò ripara l'arbitro da possibili errori che la decisione monocratica comporta”. Di contro la moviola fornisce “risposte equivoche e fallaci, laddove le immagini video registrate, a seconda della loro angolazione, possono fornire riscontri difformi da quanto realmente accaduto in campo”.

 

Allenamento costante

Gli arbitri del massimo livello vengono sottoposti a severi protocolli medici e ad assidui test di rendimento sportivo ed atletico. Per regolamento, gli arbitri della massima serie devono sottoporsi ad allenamenti settimanali sotto il diretto controllo di tecnici ed allenatori federali e nel caso fosse sovrappeso di 2 chili, vengono sospesi sino al rientro nei parametri. Prima della finale, trovandosi all'interno del Maracanà due ore prima del fischio d'inizio, prima di scendere in campo la terna arbitrale si è sottoposta a tecniche di rilassamento per gestire l'inevitabile tensione. Al termine della serata Faverani ha donato al Panathlon Club Crema il pallone dell'ultima partita arbitrata in serie A.

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