Oggi la Pergolettese compie 90 anni. Da oggi in città tre giorni di festeggiamenti organizzati dal gruppo storico dei tifosi gialloblù. Primo appuntamento stasera alle 18, presso il bar The Duck Inn con un aperitivo alle ore 18, luogo dove nacque la Pergolettese e che allora si chiamava “Bar Gianni”. Alle 20.30 ci sarà il corteo che raggiungerà piazza Duomo, dove il sindaco Fabio Bergamaschi riceverà un omaggio dal gruppo di tifosi. Domani, sabato 19 novembre, alle 10 inaugurazione della mostra fotografica presso la Sala degli Ostaggi in comune. Alle 12.30 partenza per seguire la squadra nella trasferta di Vercelli. Domenica 20 novembre, alle 10, apertura della mostra fotografica in comune e in piazza Duomo ci sarà un campetto da calcio per bambini, con partitelle tra i ragazzi del settore giovanile. Alle 17.30 presso la Sala degli Ostaggi, conferenza con tifosi, società e vecchie glorie, e a chiusura dell'evento apericena presso il Bar Fiori
La storia
Novant’anni sono passati da quel giorno storico, nel quale un gruppo di amici, Attilio Braguti, Dante D’Anna, Felice Madeo, Edoardo Piantelli, Emilio Rebotti e Attilio Scarpini, insieme ai commissari straordinari Francesco D’Adda e Aldo Bertolotti (che poi diventerà per tanti anni il segretario) hanno deciso di far nascere una nuova realt àcalcistica in città. Decisione presa in un bar storico del quartiere del Pergoletto. Novant’anni di appassionante storia sportiva, iniziata dai campionati regionali, fino a raggiungere il calcio professionistico. Tra i ricordi più significativi quello del campionato ‘66-’67 quando si è raggiunta per la prima volta la Serie D, sotto la guida tecnica dell'allenatore bergamasco Franco Papini (10 campionati con due promozioni per lui sulla panchina cremasca) e con i gol del capocannoniere Tarcisio Cantoni.
La promozione in Serie C
Come non ricordare poi la conquista della serie C, il 30 maggio 1976, allo stadio Voltini grazie alla vittoria contro Cantù, con il gol realizzato da Aldo Algarotti, sotto la presidenza di Arnaldo Rimoldi e del vice presidente Mario Maccalli. Duo che poi decideranno di cambiare la denominazione sociale in Us Pergocrema 1932. E poi l’arrivo sulla panchina gialloblù del carismatico mister Giorgio Veneri (sei campionati e una promozione in serie C). Ventitre gli anni in cui la squadra è rimasta sempre a livello professionistico, con alla presidenza di Arnaldo Rimoldi prima e poi dei fratelli Erasmo e Roberto Andreini per nove stagioni. Da non dimenticare la risalita, dopo il periodo nero con l’avvento dei fratelli Bianchi che, oltre ad aver cambiato il nome in quello impronunciabile di Cremapergo, hanno lasciato la società in macerie dopo l’ennesima retrocessione in eccellenza. Poi l’avvento della cordata di imprenditori cremaschi, capitanata dall’architetto Massimiliano Aschedamini che ne assumerà la presidenza e la promozione in serie D con in panchina Maurizio Lucchetti e come non ricordare il ritorno nel calcio che conta, al termine di una stagione esaltante, con la direzione tecnica del vincente mister Marco Falsettini, conclusa con l’emozionante ultima partita a Trento e ottenuta grazie al gol di Petrone e a quelli, durante la stagione, del bomber Paolino Curti.
Da Bergamelli al fallimento sotto Briganti
Poi l’arrivo a Crema del giovane imprenditore bergamasco Stefano Bergamelli che porta in società ancora più entusiasmo e ambizione, ponendosi come obiettivo il raggiungimento della C1. Missione che si compie sotto la conduzione tecnica di Giuseppe Sannino e raggiunta nell’ultima gara di campionato con la vittoria per 3 a 0 contro il Pavia. Poi la salvezza dopo gli spareggi con Lumezzane e Pro Patria nelle due stagioni successive e il passaggio delle quote societarie all’imprenditore romano Manolo Bucci, che riesce a ottenere una brillante salvezza, per poi passarle nelle mani di Sergio Briganti, partito con grandi ambizioni ma che ha portato la società alla dichiarazione di fallimento al termine di una stagione ricca di difficoltà economiche.
L'era Fogliazza
La soluzione di salvare la società arriva da Mario Maccalli con la richiesta a Cesare Fogliazza di portare da Pizzighettone a Crema il suo titolo sportivo della Serie D, regalandogli il nome originale di Us Pergolettese, titolo che era rimasto in suo possesso. Richiesta che con entusiasmo si è concretizzata, tanto che ancora oggi, alla sua decima stagione, Fogliazza è sempre al timone della società. E che escalation in dieci stagioni. Iniziati subito con il botto, con la vittoria del campionato di serie D e il passaggio in C2 con Roberto Venturato. La stagione successiva è stata segnata dalla riforma dei campionati, con la cancellazione della C2 e che ha riportato la squadra in serie D. Un sesto posto, un quattordicesimo e poi l’inizio di una costante crescita. Una semifinale playoff persa con la Virtus Bergamo, la vittoria nella finale playoff dell’anno successivo, contro il Darfo Boario e poi la splendida cavalcata con la vittoria nello spareggio di Novara contro il Modena e la conquista della serie C. con Matteo Contini in panchina. E adesso quello che stiamo vivendo che è il quarto anno di LegaPro. Due salvezze (la prima negli spareggi playout con la Pianese 0 a 0 all’andata e 3 a 3 al ritorno) e la conquista dei playoff per la serie B, nella scorsa annata che è stato il risultato più alto mai raggiunto nella storia della società.