17-09-2013 ore 20:21 | Sport - Calcio
di Francesco Jacini

Dilettanti. L’attaccante cremasco Enrico Mazzucchetti griffa la rete numero 150 in carriera: “orgoglioso del traguardo raggiunto”

Il cremasco Enrico Mazzucchetti, attaccante della compagine cremonese della Sported Maris, Prima categoria, girone G, con la rete realizzata domenica scorsa nell’1-2 finale fra i biancoverdi di Giovanni Mussa ed il Castelvetro Incrociatello. Gol inutile ai fini del risultato ma che permette al giocatore trentaquattrenne di entrare nella speciale classifica dei maggiori marcatori in attività ed avendo segnato in tutte le categorie dilettantistiche dalla serie D alla Terza.

Ti saresti aspettato di arrivare ad un traguardo così importante?
“Ho iniziato a giocare a sei anni facevo il difensore centrale ma negli anni successivi sono stato spostato a centrocampo dove ho segnato i primi gol. In un incontro negli Allievi del Nuovo Crema, eravamo privi di punte così, mio malgrado, sono stato messo in attacco. Da quel momento ho sempre giocato da punta ed i gol sono cominciati ad arrivare regolarmente anche nelle categorie successive. Da giovane non mi ponevo obiettivi, giocavo solo per passione e per divertimento. Sono molto orgoglioso del traguardo che ho raggiunto anche perché dei 150 gol in campionato ne ho realizzati solo 8 su rigore. Probabilmente era un traguardo che avrei potuto raggiungere molto prima se non avessi perso due stagioni per gravi infortuni alle ginocchia”.

Il tuo primo gol? Il più bello? Quello che ti ricordi di più?
“Il mio primo gol è stato a 19 anni nel FBC Nuovo Crema di Terza Categoria ma sinceramente non ricordo la circostanza. Premesso che per un attaccante tutti i gol sono belli e anche se ne ho fatti alcuni di pregevole fattura, penso che i gol più belli debbano coincidere con quelli più importanti ai fini del risultato e di conseguenza con quelli che hanno suscitato più emozioni, per cui quello mi rimarrà maggiormente impresso per bellezza, ricordi ed emozioni è quello che ho fatto a Chieve nella finale play-off fra Chieve e Montanaso nel 2012. Eravamo nel secondo tempo supplementare e il mio gol del 2-1 ha dato la certezza di vincere e fare il salto di categoria nonostante fossimo una squadra neopromossa”



Hai iniziato una nuova avventura con la Sported gli obiettivi?
“Nonostante non sia iniziata benissimo con la Sported Maris si preannuncia un altra avventura. Per l' ennesima volta sono andato a giocare fuori dal cremasco, inoltre quest'anno avremo nel girone solo squadre cremonesi e mantovane e per questo per me sarà un campionato tutto da scoprire e quindi ancor più stimolante poiché non ho mai affrontato molte di queste squadre. Ho trovato un ambiente sano dove si può lavorare senza pressioni, e soprattutto, un gruppo di bravi ragazzi e ottimi giocatori che mi hanno fatto sentire fin da subito parte del gruppo. Sono il più vecchio della squadra che è ricca di giovani di valore. Non sarà facile ripetere il quarto posto dello scorso anno, siamo in credito con la sorte tuttavia molte parecchie avversarie si sono rinforzate. Sicuramente da domenica prossima venderemo cara la pelle per cominciare a muovere la classifica nella speranza di raggiungere anche quest'anno i playoff”.

Secondo te come è cambiato il calcio rispetto a quindici anni fa?
“Il fattore principale che ha modificato il calcio dilettantistico negli ultimi quindici anni è sicuramente la regola degli Under. Quando ero in serie D al San Colombano nel 2002 si dovevano schierare 4 giovani e quindi per me e per molti altri calciatori che non hanno mai potuto sfruttare questa regola era ancora più difficile trovare spazio in squadra: ho giocato dalla Terza categoria fino alla D per merito. Poi ho notato che rispetto ad allora ci sia molto più tatticismo e molto più agonismo per il fatto che il livello tecnico si è abbassato notevolmente e quindi questo porta nella maggior parte dei casi a campionati più equilibrati ed incerti fino all'ultimo. Inoltre la crisi economica mondiale degli ultimi cinque anni ha avuto i suoi riflessi inevitabilmente anche sul calcio, soprattutto quello dilettantistico, dove son venute sempre meno le ricorse economiche”.