La splendida cornice del locale
Avila, adagiato sulle rive del fiume
Trebbia, ha fatto da favolistico sfondo alla festa scudetto della
Rebecchi NordimeccanicaPiacenza, fresca dal primo tricolore della sua storia. Scudetto culmine di una stagione una stagione fantastica, partita con la conquista della
Coppa Italia, e il
‘triplete accarezzato’, ma mancato al golden set in
Challenge Cup nella lontana trasferta in
Russia. Una storia pallavolistica che sembra presagire a nuovi ed ambiziosi traguardi.
Ospite d’eccezioneOspite d'eccezione per la serata di festa, il conduttore televisivo
Enzo Iacchetti che ha affiancato sapientemente lo speaker del PalaBanca
Luca Mulazzi, nel districarsi dalla lunga scaletta della serata, con l'alternarsi delle autorità politiche di Piacenza, dal sindaco
Paolo Dosi, all'assessore allo sport, prima di passare a tributare la giusta ovazione ad ogni componente dello staff tecnico e della squadra, da chi associa alla passione il denaro, a chi s'impegna quotidianamente in palestra per raggiungere gli obiettivi prefissati.
La festa di PiacenzaSerata di festa, l'ennesima per la città di
Piacenza da quando sabato 11 maggio l'ultima palla è caduta sul parquet del
PalaVerde; oltre 400 persone, con i
Pink Wolf giunti in massa a colorare di rosa, come il PalaBanca ogni domenica, il locale Avila. “E' tutto rosa”, come dice l'inno ufficiale della squadra, mai così azzeccato. O semplici appassionati arrivati per ammirare la bontà di un progetto, la dedizione alla causa, la sana e seria programmazione in uno sport, ultimamente, in difficoltà; caccia alla foto ricordo, all'autografo, o semplicemente una stretta di mano ed un abbraccio sincero con la propria beniamina.
Una mano come un badileNon sono mancati i momenti di commozione, come quando il presidente ha ricordato il profondo l'impegno del capitano
Manuela Leggeri, nonostante qualche problema familiare che poteva spostare la soglia di concentrazione ed attenzione. Poi spazio all'ilarità, con Iacchetti a suo agio nei panni di co-conduttore, incantato dalla bellezza delle ragazze, ma al tempo stesso stupito dal
‘badile’ della Turlea. “Se non schiaccia lei che ha un badile al posto delle mani, non vedo chi altro possa farlo”, ha commentato scherzosamente il comico originario di Castelleone. Una serata che rimarrà sicuramente impressa nella mente e nei cuori dei tifosi piacentini, che ora sognano in grande per la prossima stagione, puntando al titolo più prestigioso, la
Coppa Campioni meglio conosciuta come
Champions League.
“Stagione straordinaria”Ancora estasiato il presidente
Vincenzo Cerciello, non ancora sazio di festeggiamenti: “E' stata una stagione straordinaria, una marcia trionfale. Abbiamo giocato e vinto la Coppa Italia, siamo arrivati in finale di Challenge Cup, perdendola al golden set, ed ora è arrivato lo scudetto. Ciò dimostra che la squadra costruita ad inizio anno è vincente, e si è meritata la vittoria sul campo. Abbiamo vinto molte più partite fuori casa che in casa e questo dimostra la solidità del nostro gruppo”.
“Ripartiremo con Caprara”“Non ho mai avuto paura di non farcela, perché ho fiducia in questa squadra; nemmeno quando Conegliano è andata sopra per 2-0, perché era una serie play off e tutto può succedere. I play off sono un mondo a parte; abbiamo avuto grande carattere, vincendo due partite al PalaVerde, dove c'erano 5500 persone che ci tifano contro. Grinta e carattere non ci sono mancati. Adesso festeggiamo, poi penseremo all'anno prossimo: vorrei ripartire da due punti fermi, coach Caprara e Lucia Bosetti”.
Mvp delle finaliE' stata votata
Mvp delle finali, dove da gara 3 ha giocato con una fasciatura alla coscia per un risentimento muscolare, ma
Lucia Bosetti non si è mai tirata indietro, anzi, ha trascinato le compagne nell'inferno dantesco del PalaVerde: “Prima di gara 4 c'era un po' troppa tensione, ma nel quarto set, quando siamo andate avanti 20-9, era impossibile per loro recuperare e abbiamo capito che era fatta. Entrambi i coach hanno fatto un ottimo lavoro, perché uno si è dovuto beccare l'inizio stagione, dove eravamo tutte nuove e non ci conoscevamo. Siamo state brave ad aiutarci nei momenti di difficoltà, questo è stato il segreto: in gara 3 non siamo riuscite a sfruttare l'infortunio a Nikolova, ma il tie-break sono 15 punti, per cui se vai sotto due punti, poi non è facile recuperare”.
“Ho festeggiato a Treviso”Terzo scudetto per
Manuela Secolo, ritornata in Serie A1, dopo la promozione raggiunta lo scorso anno con l'Icos Crema: “A vincere non ci si abitua mai; è stata una grandissima emozione, dopo un anno intenso e particolare. Siamo cresciute tanto come squadra e gruppo; una stagione da incorniciare, lo scudetto è il giusto premio. Io sono trevigiana e abbiamo festeggiato a Treviso, meglio di così non poteva andare. Abbiamo lavorato una stagione intera per raggiungere quest'obiettivo, poi non è mai scontato vincere, ma sapevamo dei nostri mezzi.
“Non dimenticherò questo scudetto”“E' stata una finale combattuta, ma in gara 4 abbiamo dimostrato il nostro valore. Vincere a 36 anni è una nuova riconferma; era una sfida per me, dopo un anno di A2. Sono tornata e ho vinto ancora; l'ultimo scudetto si ricorda con più piacere. Gli altri hanno un gusto particolare, ma questo non lo dimenticherò”.
“Ho desiderato questo scudetto”Carmen ‘wonderful’ Turlea, è così che qualcuno l'ha soprannominata e in effetti, la giocatrice romena, ormai in Italia da una vita, non ha nulla da invidiare alle sue colleghe: “Per me è stata una grandissima emozione, qualcosa di speciale; l'ho sognato e desiderato tantissimo questo scudetto. E' stata una serie finale molto combattuta, Conegliano non ha mai mollato; non ho mai dato per scontata la vittoria, ma nella quarta partita abbiamo giocato molto bene, la squadra girava al massimo e li ho capito che potevamo farcela. L'arrivo di Gianni ci ha dato consapevolezza e fiducia nei nostri mezzi; abbiamo lavorato duramente in palestra, grazie a lui ci ha fatto crescere individualmente e come squadra”.
“Ogni scudetto ha un sapore speciale”Per
Francesca Ferretti, invece, quarto scudetto dopo i tre conquistati a Pesaro. Grande stagione per la ventinovenne alzatrice reggiana, arrivata a Piacenza in punta di piedi e subito al servizio della squadra: “Non ci si abitua mai a vincere. Chiaro che il primo scudetto rimane nella mente e nel cuore, perché le prime volte non si dimenticano mai. Ma ogni scudetto ha un sapore speciale e anche questo è importantissimo per me; il primo è stato inaspettato, perché eravamo un gruppo giovane, però nessuno lo metterei al primo posto, sono tutti allo stesso livello. Abbiamo iniziato i quarti con un tie-break in casa, vincendo poi 3-0 fuori casa, idem nella semifinale”:
“Supportaci e sopportarci”“Ci siamo dette che in casa avremmo dovuto giocare meglio, perché forse sentivamo un po' la pressione. Dopo la doppia rimonta contro Conegliano, abbiamo capito che eravamo una squadra con tanta grinta e tanto cuore, e avremmo potuto vincere. Sappiamo tutte com'è andata gara 3, ma in gara 4 siamo partite davvero determinate e concentrate; per Conegliano c'è stato poco da fare.
Il segreto"Il segreto è stato non mollare mai, né quando eravamo sotto 2-0, né, quando invece eravamo sopra 2-0 e ci mancava un solo set per vincere lo scudetto. Il coach ci aveva detto che nei play off bisogna supportarci, ma anche sopportarci, soprattutto quando si fa un errore, perché tra compagne bisogna aiutarci. Questa è stata sicuramente l'arma in più”.