Panathlon. Roberto Manni è stato ospite alla conviviale di novembre, il club ha premiato Anna Laura Maurin e Emilia Calicchio
Si è tenuta ieri sera presso la consueta cornice di Villa Toscanini a Ripalta Guerina, la conviviale di novembre del Panathlon Club Crema. Oltre ai panatleti del club guidato da Fabiano Gerevini, i soci del Rotary Club Pandino Visconteo, presieduto dall’imprenditrice Marina Zanotti e del Rotaract ‘Terre Cremasche’ presieduto da Carlo Alberto Raimondi Cominesi.
L’ospite
Oltre 60 persone hanno preso parte alla serata il cui ospite d’onore è stato l’alpinista Roberto Manni. Grandi emozioni e curiosità per la relazione dello sportivo bresciano che ha raccontato attraverso le sue parole e alcuni emozionanti filmati la grande passione per la montagna. Una passione che lo ha portato sulle vette più alte del mondo. Davanti ad una platea affascinata Manni, originario di Salò, ha raccontato le emozioni e le difficoltà di esperienze al limite del possibile.
Le spedizioni
La prima spedizione nel 1987 sulle Ande peruviane, raggiungendo la cima del Colque Cruz (oltre 6mila metri), poi nel 1995 la spedizione sul Cerro Torre, in Patagonia, dove in compagnia di due colleghi ha aperto una nuova via ‘Infinito Sud’ rimanendo in parete 24 giorni ininterrottamente soggiornando in una piccola tenda-casetta installata sulla parete della montagna. Poi ancora: l’esperienza in Himalaya per affrontare il Shisha Pangma (8.023 mt ) interrotta bruscamente per via di una broncopolmonite.
L’Olimpo degli scalatori
“Un sogno quello dell’Himalaya che però non ho abbandonato- ha precisato - tanto è che nella primavera 2005, sono riuscito a realizzare il mio sogno: il 12 maggio ho raggiungo la sesta montagna piu’ alta del mondo, la cima Himalayana Cho Oyu dopo quaranta giorni di acclimatamento ed allenamento tra il campo base, il campo n.1 e il campo n.2 a 35/40° sottozero”. Dopo l’Himalaya Manni è però tornato a sfidare se stesso e la natura entrando nell’Olimpo degli scalatori. Nel 2008 infatti è salito sulla montagna più alta del mondo, l’Everest, raggiungendo senza ossigeno il ‘Balcone’ a circa 8.500 metri di quota.
Premiazioni
Durante la serata il presidente del Panathlon ha voluto anche omaggiare due socie del Rotary Club, Anna Laura Maurin e Emilia Calicchio che ad inizio novembre hanno corso la Maratona di New York con una maglia personalizzata col logo del Panathlon di Crema. La performance delle due podiste cremasche è stata anche riportata dal New York Times: hanno infatti corso gli oltre 40 km della maratona in 4 ore e 22 minuti entrando nella classifica dei migliori tempi di percorrenza di questa edizione.