09-10-2021 ore 19:55 | Sport - Basket
di Gloria Giavaldi

Triangolare di baskin: domani la sfida. L'allenamento delle Cince è pieno di grinta

Il rumore della palla sul campo da basket si avverte da lontano. Al pari dell'entusiasmo dei giocatori delle Cince di Crema che si stanno allenando per una grande partita, meglio un triangolare di baskin in programma domani, domenica 10 ottobre alle ore 15, presso la palestra Serio. Nel secondo torneo Crema assicurazioni si sfideranno, oltre alle Cince, anche gli Sgangherati Orzinuovi e il Dosso Castelleone. La squadra guidata da coach Enzo Basso Ricci è eterogenea: ci sono giocatori storici, come Giusy, che si allena dal lontano 2010 ed alcuni nuovi arrivi. “La nostra squadra – sorride Jacopo Bassi – è cresciuta in questi mesi nonostante il lockdown. Tanti i giocatori nuovi e anche qualche ritorno”. Jacopo è un educatore ed uno dei giocatori senza disabilità che compongono la squadra: “il bello del baskin è che, come suggerito dal nome, è un'attività sportiva integrata, ma siamo tutti compagni di squadra. Gli allenamenti vengono impostati in modo tale da consentire a ciascuno di partecipare nel rispetto delle proprie peculiarità”. L'obiettivo è condiviso: “domani scendiamo in campo per vincere”. La convinzione è trasversale: “si sì – ci racconta Giusy – non ci sono dubbi, domani sarà bello rivedere alcuni giocatori di altre formazioni, ma sarà ancora più bello vincere”. “O almeno questo è quello che speriamo” le fa eco la sua omonima. “Io non lo spero, ne sono convinta”precisa la prima.

 

Persone, talento e autenticità

Fa una pausa, poi Giusy, quella che di dubbi non ha, riprende: “quando vengo in palestra penso solo al basket, allo sport, agli amici, al desiderio di allenarmi. Lascio i brutti pensieri fuori dalla porta”. Soprattutto dal momento in cui coach Basso Ricci la convoca a bordo campo per l'inizio degli allenamenti. La tensione per il grande appuntamento di domani si avverte, ma si respira pure il desiderio di tornare a fare sport dopo tanti mesi di stop. “ La pandemia ha bloccato tutto – spiega Basso Ricci – Ci siamo rivisti in estate per qualche allenamento all'aperto. Ora siamo tornati. Pronti, prima di tutto a fare sport. Le persone che accogliamo sono per lo più atleti con disabilità intellettivo-relazionale. I limiti esistono, ma nell'allenarmi con loro considero prima di tutto le persone, il loro spirito agonistico ed il loro talento”. La disabilità esiste, “non si annulla – gli fa eco Bassi – ma esiste per lo più il desiderio in campo di conoscersi per come si è”. Ché al risultato si arriva insieme. O almeno ci si prova. “Nono, ci riusciremo sicuramente”. Giusy ne è certa. È piena di grinta e vuole tranquillizzare i compagni che avvertono un po' di tensione. “Il giorno prima della partita è normale. La competizione – spiega ancora coach Basso Ricci – fa crescere le aspettative. Un ruolo rilevante lo gioca anche la pressione data dagli avversari”.

 

Sport è relazione

La formazione delle Cince è nata nel 2010. “Con sudore, grinta, allenamenti e gare abbiamo vinto quattro campionati” ammette Basso Ricci con un certo orgoglio e l'agonismo di chi sul campo da basket vive ancora una passione. “Sono stato un giocatore. Poi mi sono dedicato alla panchina”. Anche se in panchina ci sta un gran poco. Sprona i suoi ragazzi, li allena e “li sgrido. Devono sempre migliorare”. Soprattutto dopo un periodo di stop così lungo. “Il baskin – ci dicono i giocatori – in questo periodo ci è mancato”. Per tutti loro – precisa Bassi “ogni incontro è un'occasione per sfidare i limiti. Per noi, invece, un'opportunità per valorizzare le persone nella loro completezza”. Il triangolare di domani è un appuntamento che si ripete. “Gli anni scorsi veniva programmato negli spazi aperti della città, ad esempio piazza Duomo con l'obiettivo di far conoscere questa attività. Quest'anno saremo alla palestra Serio visto il freddo, ma il concetto non cambia: è sempre un'occasione di sport, ossia di relazione”. Un modo per confrontarsi, in attesa del campionato. “Probabilmente partirà a gennaio”. Intanto, però, è tempo di giocare. Coach Basso Ricci fischia. I primi giocatori corrono, raggiungono il canestro, realizzano punti. Conquistano obiettivi, a piccoli passi. Sorridono. “Qui – chiude Basso Ricci – si respira felicità”.

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