05-06-2025 ore 14:28 | Sport - Crema
di Eliana Lanfranchi

Dagli abusi alla tutela dei minori nello sport. Paul Stewart presenta il 'child safeguarding'

Paul Stewart, ex calciatore inglese con 600 presenze, più di 100 goal, Manchester City, Tottenham, Liverpool, nazionale e una coppa d’Inghilterra vinta da protagonista con una rete durante la finale. Nonostante una vita di successi, subentrano gli eccessi e le dipendenze per mascherare un dolore profondo. Proprio di queste tematiche ne ha parlato, mercoledì 4 giugno, presso la sala Alessandrini di Crema, alla presenza di diversi politici del territorio. Un toccante racconto degli abusi subiti in giovane età dal suo primo allenatore. Con questo incontro, a valere sul progetto “Astolfo non più sulla luna”, si è conclusa la due giorni di proposte dedicate a famiglie, operatori e ragazzi, ideata da Comunità Sociale Cremasca.

 

L’attività di safeguarding

Nel 2016 a seguito della lettura di un articolo, dove un giovane atleta denunciava gli abusi subiti, Paul riesce a trovare la forza di raccontare il suo vissuto. Definisce con il termine tecnico “Child Accomodation Syndrome”, ossia la rimozione di un vissuto traumatico, la conseguenza e la reazione naturale dopo eventi traumatici, come l’abuso sessuale. Quanto accaduto ha indelebilmente segnato la sua vita e come da lui affermato anche quella dei suoi cari. Il toccante racconto ha catturato la platea, silenziosa e scossa per ben due ore. Paul in conclusione definisce i suoi successi sportivi, illusori e aleatori. Il vero successo è un dottorato, il suo riconoscimento e la costituzione di un agenzia formativa sul safeguarding. L’attività che attualmente lo vede impegnato in giro per l’Europa e per il mondo è la formazione specifica per addetti ai lavori: allenatori, genitori, bambini, ragazzi sul safeguarding, ovvero strumenti e strategie di prevenzione, riconoscimento delle varie tipologie di abusi, per costruire ambienti tutelanti dove apprendere le pratiche sportive divertendosi.