31-05-2023 ore 19:00 | Rubriche - Medicina e salute
di Claudia Cerioli

Bianca Gritta è il nuovo direttore del distretto cremasco. 'Potenziare la sanità territoriale'

E’ Bianca Gritta il nuovo direttore del distretto cremasco. Prende il posto di Giuseppe Albini, che dallo scorso marzo aveva accettato l’incarico di direttore socio sanitario dell’Ats montagna. Entrerà in servizio il prossimo 7 agosto. Gritta, classe 1967, proviene dall’Asst di Lodi dove ha maturato notevole esperienza come dirigente delle professioni socio sanitarie. Dal 2016 come organo di staff della direzione socio sanitaria si è occupata della costruzione di percorsi territoriali con gli enti presenti nel territorio lodigiano. Dal 2018 ha ricoperto il ruolo di dirigente responsabile dell’unità operativa di rete di coordinamento ed integrazione ospedale territorio. Mentre dallo scorso aprile opera come dirigente responsabile con incarico di altissima specializzazione delle attività socio sanitarie del territorio: rapporti con enti locali, terzo settore, rsa e rsd della provincia di Lodi. Il suo incarico a Crema avrà durata fino al 28 febbraio 2026, fatto salvo il rientro anticipato del dottor Albini, titolare dell’incarico di struttura complessa.

 

A servizio del territorio

A Crema Bianca Gritta si occuperà di programmare, realizzare e consolidare la fitta rete di servizi territoriali, con particolare riguardo all’assistenza primaria, assicurando l’integrazione e la collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i servizi di guardia medica notturna e i presidi specialistici ambulatoriali. Tra le sfide da cogliere, o meglio, consolidare, anche quella di un’efficace integrazione tra i servizi sanitari, sociosanitari e sociali presenti sul territorio. “Per me si tratta di una sfida nuova ed entusiasmante” spiega Gritta, “ma che continuerà nel solco dell’ottimo lavoro avviato da Giuseppe Albini. Mi occuperò di consolidare percorsi già tracciati al fine di assicurare una risposta assistenziale integrata ai bisogni della popolazione cremasca, valorizzando tanto le risorse, quanto le competenze presenti sul territorio”. Per Gritta, quella della sanità territoriale è una sfida da cogliere insieme, affinché tutti gli attori del territorio si sentano protagonisti. La medicina di territorio non può far altro che valorizzare il contesto di appartenenza al quale deve rispondere”.

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