30-03-2020 ore 15:40 | Rubriche - Medicina e salute
di Giovanni Colombi

Coronavirus, come fare la spesa in tempi di emergenza sanitaria. I consigli di un medico

In piena emergenza sanitaria è fondamentale utilizzare tutte le precauzioni possibili nel gestire la vita quotidiana. Il medico rianimatore cremasco Agostino Dossena consiglia una serie di accorgimenti utili per recarsi a fare la spesa. “Usare guanti e mascherine: vanno bene anche le mascherine chirurgiche, non ci proteggono dagli altri ma se le indossiamo tutti
 io proteggo te e tu proteggi me. Sarebbe una bella cosa se i supermercati si fossero attrezzati per offrire ai clienti guanti monouso tipo quelli della frutta e gel antibatterico da utilizzare mentre fanno la spesa”.

 

Al supermercato

“Anche se il mantra è 1 metro – prosegue Dossena - io suggerisco di mantenere una distanza di almeno 2 metri, per la precisione 6 piedi=1,83 metri, come suggerito dal Cdc (il centro per il controllo delle infezioni americano). Prima di risalire in macchina spogliare i guanti che sono stati utilizzati per la spesa, meglio sarebbe adottare la tecnica del doppio guanto. Per quanto riguarda i carrelli e cestini, il New York Times ha ripescato uno studio del 2012 che dimostra come la maniglia del carrello contenga più batteri della maggior parte dei bagni pubblici. Per questo raccomanda di pulirla prima di fare acquisti e possibilmente anche dopo, per gentilezza verso chi lo userà poi”.

 

Una volta a casa

“È fondamentale, quando si torna a casa, lavarsi le mani con detergente prima di mettere a posto la spesa e anche dopo averla riposta in ordine. Non sarebbe male togliersi le scarpe prima di entrare nel proprio appartamento e lasciarle fuori, cosa buona anche normalmente. 
La frutta e la verdura che prendiamo potrebbero essere state toccate da qualcun altro che non aveva i guanti o la mascherina. Per non parlare del fatto che non sappiamo chi ha confezionato quella che si vende già all’interno della confezione. Nel caso della verdura che mangeremo cruda quella sera stessa, avere l’accortezza di lavarla bene e, magari, di lasciarla in ammollo nell’acqua con un cucchiaino di bicarbonato (ma questa è una regola di buon senso da applicare sempre). L’altra la possiamo riporre tranquillamente in frigo. Per i detersivi e bottiglie
 una disinfezione non guasta, in mancanza di questa basta depositarli e non utilizzarli per 2-3 giorni”.

 

Organizzarsi al meglio

“Non dimenticare la lista della spesa. 
È importantissimo farla prima di uscire. Serve a non perdere tempo e a essere veloci. Si può addirittura compilarne una in cui gli articoli da acquistare sono segnati «in ordine di comparizione» nel percorso del nostro supermercato. Andare veloci aiuta le altre persone a fare meno coda e, soprattutto, noi stessi a restare nel supermercato il minor tempo possibile. Bisogna essere flessibili (e pensare alle alternative)
. Se non c’è la carne che stavamo desiderando, possiamo prendere un altro tipo di alimento con proteine animali. Vale anche per i prodotti per la casa ai quali siamo abituati. Flessibilità e adattamento saranno i nostri migliori alleati. Uscire per la spesa una volta alla settimana per esporci (ed esporre gli altri) a una minore probabilità di rischiare il contagio. Si può diluire la spesa sfruttando i negozietti del quartiere”.

 

La gentilezza

“Se si può – conclude Dossena - meglio pagare con una carta contactless, che è sufficiente avvicinare al pos della cassiera senza nemmeno toccarlo. È importante disinfettare il telefonino se lo abbiamo estratto per fare o ricevere una telefonata o per mandare un messaggio. Siamo tutti sotto stress e, con o senza mascherina, un sorriso a uno sconosciuto può essere un messaggio solidale, senza rivolgersi la parola. Più di tutti, però, dobbiamo sorridere, e possibilmente ringraziare, le commesse e i commessi che incontriamo alla cassa. Loro stanno lavorando per noi, esponendosi ogni giorno a un rischio di contagio enormemente più alto rispetto a noi, che magari siamo usciti solo per fare la spesa. Ringraziarli non cambierà la loro vita, ma magari li gratificherà per un momento e gli farà capire che sappiamo quanto è prezioso il loro servizio”.

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