Percorsi da costruire, legami da tessere, certezze da tramandare. La realizzazione della sanità territoriale nel Cremasco ha ricevuto un forte impulso nell’ultimo biennio. “In conformità a quanto prescritto dalla più recente riforma regionale abbiamo dato il via a progettazioni finalizzate ad un rilancio del binomio ospedale - territorio”. Affinché non rimanesse solo su carta e favorisse l’affermazione di strutture “della comunità, capaci di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini”. Per il direttore socio sanitario uscente Diego Maltagliati, la sanità territoriale deve saper stare accanto, assistere o meglio sostenere.
Superare le barriere architettoniche
Il tentativo in via Gramsci, sede della casa della comunità e della centrale operativa, si respira. Avviati in questi giorni, i lavori termineranno nel 2024. Di recente la regione Lombardia ha deliberato un finanziamento integrativo di circa 219.700 euro per il superamento delle barriere architettoniche. Al netto dei muri rinnovati, nello stabile di via Gramsci si cercherà di dar vita ad un nuovo approccio della presa in carico, con particolare riguardo alle persone con fragilità. “In questi due anni abbiamo dato forma ad una rete di relazioni con il cremasco, con i sindaci, con le associazioni, a partire dall’idea che il lavoro di rete meriti attenzione e fatica. È stato un gioco di incastri prezioso che, a mio avviso, ha consentito di gettare solide basi per il futuro”.
Sanità di prossimità
Analogo sforzo è stato compiuto in azienda. “Il polo territoriale è fatto di persone che in questi anni hanno dato forma ad una sanità di prossimità mettendosi in gioco, imparando, collaborando con competenza ed entusiasmo. Lo sforzo da parte nostra è stato quello di promuovere nuove modalità di fare rete”. Positivo per l’attuale direttore sociosanitario anche “il rilancio del presidio santa Marta con una connotazione ben delineata e ben radicata: la vocazione riabilitativa”. Di recente, in particolare per l’area dedicata alla riabilitazione delle dipendenze, sono stati destinati dalla regione 2 milioni e 715 mila euro per l'adeguamento della struttura e degli impianti.
Salute mentale
Da segnalare ache la riorganizzazione del dipartimento di salute mentale, disabilità e dipendenze, coordinata da Virginio Salvi e la consegna alla città di un progetto che vedrà entro il 2025 la realizzazione di una palazzina per la riabilitazione psichica integrata. Andrà ad ospitare comunità riabilitativa ad alta assistenza, centro diurno e centro psicosociale. In via Teresine troveranno invece spazio la neuropsichiatria infantile e il Serd (servizio dipendenze) per un progetto di 7 milioni e 750 mila euro. Secondo Maltagliati "sulla disabilità avremmo dovuto fare di più, con la creazione di percorsi di presa in carico strutturati ed adeguati alle esigenze e alle peculiarità di tutti. La strada è tracciata, qualche seme è stato gettato, ma per dare forma all’inclusione la strada è ancora lunga”.