Quello che sta per concludersi è stato un anno pieno di vita. Almeno a Crema. Come spiega il primario di ginecologia ed ostetricia dell'Asst di Crema, Vincenzo Siliprandi “secondo l'ultimo dato disponibile riferito allo scorso 26 dicembre abbiamo toccato quota 750 parti, ossia 20 in più rispetto all'anno precedente”. La situazione registrata nel Cremasco appare in controtendenza rispetto alla media nazionale dove si attesta “un calo di nascite pari al 10 per cento”. A Crema, dunque, si nasce di più “nonostante le difficoltà legate all'attuale situazione epidemiologica e gli ostacoli legati alla mancanza di personale”. Rispetto allo scorso anno, la paura dei futuri genitori sembra aver lasciato spazio alla speranza. “La gente è tornata a far figli”. A progettare, a costruire. A sperare. E “ad avere fiducia. Noto che le donne accedono con più serenità all'ambiente ospedaliero. Hanno ritrovato la fiducia. Lo confermano anche i pochissimi parti a domicilio che si sono verificati quest'anno”.
L'ospedale è un luogo sicuro
Deve passare il messaggio che l'ospedale è un luogo sicuro. “Possiamo accogliere in assoluta sicurezza anche donne positive al Covid – 19 grazie ad un protocollo approntato lo scorso anno. È previsto un percorso dedicato, che impedisce qualsiasi possibilità di contagio. È stata ricavata un'area di degenza dedicata che al bisogno possiamo utilizzare”. Per la precisione le strutture deputate al trattamento di gestanti positive al Covid vengono individuate dall'Ats. “Sono hub preposti dove inviamo la donna in condizioni ordinarie, vale a dire quando può tollerare un trasferimento. Diversamente procediamo ed effettuiamo il trasferimento dopo il parto”. L'uso dei dispositivi di protezione individuale e l'avanzamento della campagna vaccinale consentono di “andare avanti con tranquillità”.
La vita tra le mani
Ché quando la vita corre non si può fermarla. “Siamo felici perché nonostante le difficoltà legate al personale stiamo ottenendo buoni risultati. Soprattutto tenuto conto delle donne che per disposizioni di Ats dobbiamo trasferire in altre strutture”. Di recente hanno fatto il loro ingresso in reparto quattro nuovi medici e “a breve verrà riaperto il concorso”. Tante sono le prospettive di sviluppo, ma al momento non resta che chiudere l'anno con la vita tra le mani. Che sia di buon auspicio.