28-12-2018 ore 11:41 | Rubriche - Costume e società
di Alvaro Dellera

Katowice. I cambiamenti climatici, i quattro Stati oppositori e la ricchezza dimezzata

È terminata la cop24. La conferenza delle parti sul clima di Katowice, in Polonia, avrebbe dovuto rendere operative le regole dell’accordo di Parigi del 2015. Ci sono volute 24 ore supplementari per firmare un accordo che ancora una volta non centrerà obiettivo di mantenere il riscaldamento globale del clima sotto i 2 gradi centigradi entro la fine del secolo. Il nodo delle promesse di riduzione delle emissioni di Co2 non è ancora stato risolto.

 

Gli oppositori

In particolare quattro nazioni si sono opposte alle diverse risoluzioni del documento finale: Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita e Kuwait, ma anche la Turchia ed il Brasile con il nuovo capo di stato Jair Bolsonaro, che ha bloccato il mercato delle emissioni di Co2. Un sistema compensativo, deterrente economico per chi inquina costringendo a pagare per ogni tonnellata di emissioni. Eloquente il titolo; chi inquina paga. Non trovando l’accordo sulla contabilizzazione della Co2 dispersa nell’atmosfera. Nuovamente queste nazioni hanno anteposto i loro interessi economici e industriali, mentre gli Stati più vulnerabili si stanno giocando la sopravvivenza.


Ricchezza dimezzata dai danni

Resta così irrisolto il principale tema della lotta ai cambiamenti climatici: le promesse di riduzione delle emissioni di Co2 che furono avanzate dai singoli governi prima della Cop 21. Tema che, si legge dal documento, sarà riproposto alla cop 25 che si terrà fra un anno in Cile. Mentre a Roma, nel 2020, si terrà la cop 26. Di anno in anno, di cop in cop, i cambiamenti climatici stanno già producendo ingenti danni al pianeta, alle cose e alle persone. Forse è anche il caso di chiedersi se valga ancora la pena difendere i propri interessi economici ad oltranza, ammalorare l’atmosfera e minare la salute pubblica quando i danni, annualmente, dimezzano la ricchezza prodotta di ciascun Stato.


 

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