28-11-2021 ore 18:52 | Rubriche - Costume e società
di Claudia Cerioli

Suor Amelia racconta agli studenti la sua missione in Brasile e regala loro braccialetti

Il Brasile raccontato da una suora missionaria. E’ questa la lezione che nei giorni scorsi è si è tenuta nella classe quinta del plesso della primaria ‘Dante Alighieri’ di Salvirola. Protagonista dell’incontro: suor Amelia Marchesini, cremasca nativa di Ricengo da oltre quarant’anni in missione. La canossiana, arrivata a fine ottobre in Italia e in ripartenza per l’America Latina a gennaio, accompagnata dal nipote Massimo Lacchini e dalla figlia di quest’ultimo, Sofia di 11 anni, ha fatto tappa a Salvirola invitata dal maestro Alex Corlazzoli che ha colto l’occasione della presenza a casa della religiosa per fare una lezione diversa all’interno della disciplina di educazione civica e di geografia.

 

Il lavoro nella missione

Suor Amelia, ha voluto spiegare ai nostri ragazzi chi sono i loro coetanei dall’altra parte del mondo sottolineando come in Brasile i bambini siano molto più abituati a rapportarsi con tutti e a prestare attenzione alle piccole cose; ha raccontato del suo lavoro in oratorio e del suo ruolo di missionaria in un Paese molto credente. Mappa alla mano, i bambini hanno fatto un viaggio in Brasile attraverso il racconto della religiosa che non ha dimenticato di narrare quanto la nazione che la ospita sia ricca dal punto di vista delle risorse primarie. Un appunto non è mancato al presidente Bolsonaro colpevole – a detta della religiosa – di aver pubblicizzato la sua mancata vaccinazione al Covid.

 

Braccialetti scritti in portoghese

Toccanti le parole dedicate a questo periodo: “In Brasile sono morte migliaia di persone senza che nessuno le abbia accompagnate al cimitero. Io, a 75 anni, mi son detta che ormai la mia vita l’avevo fatta e ho scelto, nella mia comunità, di andare da ogni persona deceduta e dalla sua famiglia per portare una benedizione e il conforto”. Ad ogni alunno, suor Marchesini, ha donato un braccialetto con una parola preziosa scritta in portoghese. “Fare educazione civica – spiega il maestro Corlazzoli – significa aprirsi al resto del mondo; essere consapevoli che noi facciamo parte di un pianeta. E’ inutile studiare l’Onu e la Fao sul libro senza capire realmente i problemi della gente che vive nelle periferie delle grandi città dell’America Latina. Il mio augurio è che, un giorno, qualche mio alunno senta il desiderio di fare del volontariato o di lavorare in una ong proprio grazie ad un incontro come questo. I missionari sono donne e uomini che hanno segnato la mia esistenza e so come conoscano meglio di ogni altro la realtà”

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