26-05-2018 ore 19:55 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Alvaro Dellera

Fatto di ambiente. Primavera nel Cremasco, è arrivata anche la raffinatissima 'reboba'

Upupa, ilare uccello calunniato dai poeti, che roti la tua cresta sopra l’aereo stollo del pollaio e come un finto gallo giri al vento; nunzio primaverile”… scriveva Eugenio Montale in Ossi di seppia, rendendo finalmente giustizia all’upupa. Altri poeti, in particolare Ugo Foscolo (I sepolcri) l’aveva considerata un uccello lugubre, cimiteriale, notturno e immondo: “…e uscir dal teschio, ove fugga la luna, l’upupa e svolazzar su per le croci”.

 

Grande raffinatezza

A causa di questa errata semplificazione del Foscolo, per molti anni si pensò che l’upupa fosse veramente un uccello notturno e mal augurante un poco come si dice di gufi e civette. Al contrario è una delle specie ornitologiche più belle e raffinate che si possono incontrare. Definito anche uccello farfalla per il modo di volare. Così caratteristico da divenire icona della Lipu, la Lega italiana protezione uccelli. Migratore, si sposta dalle zone equatoriali per giungere da noi a primavera. In Italia e in Europa centrale e meridionale viene per nidificare, raggiunge le nostre pianure per rimanere fino ad Agosto inoltrato.

 

La diminuzione delle alberature

Specie purtroppo sempre più rara nel cremasco a causa della drastica diminuzione di alberature specifiche e luoghi idonei alla nidificazione. Alberi maturi con cavità sono l’ideale per un nido ma in loro mancanza l’upupa si sta adattando ad occupare anche anfratti di vecchi muretti in zone rurali. Nei giorni scorsi un paio di coppie hanno ripreso a frequentare la nostra campagna in aree con copertura vegetale favorevole, lungo l’asta del fiume Serio e dei fontanili fra Casale cremasco, Sergnano, Capralba e Ricengo. Una segnalazione precoce i primi giorni di marzo lungo il canale Vacchelli fra Salvirola e Trigolo.

 

Galletto marzolo o reboba

I dati forniti dalla piattaforma di Ornitho ci dicono che in Italia il picco delle osservazioni è ad aprile: circa 4000, poche. Il rischio di una loro ulteriore diminuzione negli anni è certa. La Toscana ha un buon numero di coppie nidificanti. Qui l’upupa viene chiamata anche galletto marzolo mentre nel cremasco è conosciuta come reboba. Dal piumaggio di un color cannella e rosato le ali a fasce bianche e nere, dove spicca la caratteristica cresta erettile sul capo che dispiega a seconda dei casi. Altra caratteristica di questo coraciforme è il lungo e ricurvo becco, indispensabile per la ricerca di insetti e larve sotto la superficie del terreno.

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