26-04-2023 ore 20:05 | Rubriche - Costume e società
di Andrea Galvani

Vivere ancora. ''Il volontariato un atto d'amore, un servizio indispensabile per la comunità''

La vita quotidiana va vissuta alla ricerca della gioia, della condivisione e della bellezza. Della possibilità di raccontarsi e incontrarsi facendo una passeggiata, davanti ad un tè, ad un mazzo di carte. Per soddisfare la necessità di essere riconosciuti per i propri valori, per ciò che si è costruito con tanta fatica o per ciò che si è tanto amato e che chiudendo un pizzico gli occhi, si è in grado di far vedere, assaporare anche agli altri. Perlomeno a chi ha la capacità di ascoltare. E in questi tempi incerti, rimane una gran cosa saper andare incontro agli altri.

 

Promozione sociale

Troppo spesso viene privilegiato un modello di società che tende ad isolare e dividere le persone, oppure a nascondere e giustificare comportamenti prevaricatori. Vivere ancora, il progetto di Cremaonline in collaborazione col centro ricerca Alfredo Galmozzi ha incontrato utenti e operatori dell’Auser di Romanengo, impegnati nel fornire servizi per persone in condizioni di difficoltà fisica, economica o di solitudine. Tra i compiti quotidiani, il principale riguarda la promozione sociale: favorire l’invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società. Per il sindaco Attilio Polla fornisce “un servizio indispensabile per la comunità”, per questo motivo è appena stata rinnovata una convenzione triennale.

 

La fragilità

Al giorno d’oggi desta quasi stupore la possibilità di trovare ascolto, “un aiuto per qualsiasi cosa”; che sia “un trasporto comodo e sicuro per fare le visite in ospedale” oppure per “fare la spesa”, tenere in ordine la casa, poter contare su un pasto caldo. Avere qualcuno che si preoccupa di ricordarci “di non prendere freddo”. In condizioni di solitudine non solo le bollette o l’igiene personale, ma anche il cibo o l’affetto, il calore umano rischiano di divenire un lusso. Il presidente dell’Auser, Franco Guercilena, ricorda che in periodo Covid “si è cercato di soddisfare i bisogni primari della comunità. Il fatto di restare segregati in casa per molto tempo, ha smussato la voglia delle persone di uscire Per questo andiamo a prenderli uno a uno e li portiamo nella nostra sede”. La “fragilità” delle persone merita cura e rispetto.

 

A disposizione degli altri

Le associazioni di volontariato rappresentano un collante sociale di straordinario valore. Tengono insieme le persone, favoriscono l’incontro, la presenza, il contatto. S’impegnano “a smussare gli angoli, danno l’opportunità di un momento conviviale, di socialità”. Franca, Enrico e Concetta raccontano di sé, dei propri affetti e delle proprie passioni. Non smettono di sognare. Anche se i tempi cambiano e in giro “c’è troppa malvagità, troppa cattiveria”, si può sempre essere creativi, imparando a conoscere se stessi, mettendosi a disposizione degli altri. Talvolta basta poco per farsi del bene e rendere felici gli altri. Perché la vita quotidiana va vissuta alla ricerca della gioia, della condivisione e della bellezza. Tre  efficaci antidoti alla paura.

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