26-01-2021 ore 20:34 | Rubriche - Musica
di Andrea Galvani

Crema. Istituto Folcioni: ‘la voglia di reagire e di fare musica più forti della pandemia’

La musica è vita. E lo studio di uno strumento musicale richiede costanza e disciplina. Elementi di grande valenza culturale ad ogni età, non solo per i bambini e gli adolescenti. Il lockdown dello scorso anno è stato un durissimo colpo per il settore, che continua a soffrire per le restrizioni. La possibilità di svolgere le lezioni in classe ed il contatto sono di primaria importanza. Come spiega Alessandro Lupo Pasini, il direttore didattico dell’istituto Folcioni, “abbiamo cercato di reagire, con la voglia di costruire e di non lasciare cadere il lavoro svolto per decenni”. Sono quindi arrivate le lezioni online e il contatto tra docenti e alunni è stato costante.

 

Il sostegno allo studio

“Gli insegnanti sono stati fondamentali in questo passaggio. Grazie alla Fondazione san Domenico siamo riusciti a erogare 25 borse di studio nel periodo pre natalizio. In alcuni casi ha consentito di raggiungere un esonero totale dalla retta scolastica e ad altri di compensarne quantomeno una parte”. Per le famiglie si è trattato di un intervento decisivo: alcune stanno affrontando problematiche molto serie, legate alla salute o alla perdita di lavoro. Fanno fatica ma non vogliono togliere ai figli lo studio della musica. Se possibile, in questo periodo, assume ancor più valore. In alcuni casi la chiusura forzata ha aiutato nello sviluppo dell’autonomia, rendendo i musicisti sicuramente più forti e preparati di prima.

 

L’armonia

Linguaggio universale, la musica è in grado di raccogliere e raccontare la malinconia e la tristezza, oppure di portare un pizzico di gioia e di serenità. La voglia di costruire, di reagire, di suonare e di cantare è più forte di qualunque pandemia, che ha lo stesso effetto di un insopportabile frastuono. Per dirla con Vladimir Jankélévitch (“la musica è una bolla iridescente”) o con Robert Fripp, “la musica è il calice che contiene il vino del silenzio. Il suono è quel calice, ma vuoto. Anche il rumore è quel calice, ma rotto”. Non può restar ferma, non sopporta di essere contenuta, distanziata, limitata; perché sia se stessa e possa sortire i suoi effetti, è necessario che venga fatta fluire.

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