25-06-2018 ore 12:37 | Rubriche - Costume e società
di Marilisa Cattaneo

Croce rossa. Fiaccole e tanta emozione per i volontari cremaschi sulla strada di Solferino

Una lingua di fuoco sulla strada della sanguinosa battaglia dove nacque l'idea straordinaria della Croce Rossa. Anche una delegazione cremasca alla fiaccolata internazionale che si è svolta sabato da Solferino a Castiglione delle Stiviere. Una ventina di volontari del comitato di Crema fra le 6 mila persone provenienti da tutto il mondo per celebrare il movimento e l'appartenenza all'associazione: italiani ma anche indiani, americani, cinesi e finlandesi uniti dal grido tutti fratelli. Tanta emozione e coinvolgimento in quella che è una grande festa e un sentito momento di condivisione.

 

Dallo scontro all'aiuto

I volontari hanno percorso tredici chilometri a piedi lungo la strada della battaglia di Solferino. Il 24 giugno 1859 si scontrò l'esercito austriaco e quello franco-sardo ed Henry Dunant, uomo d'affari svizzero e attivista sociale, fu profondamente sconvolto alla vista della sofferenza di 40 mila persone. Al suo ritorno a Ginevra Dunant scrisse Un souvenir de Solferino, pubblicato nel 1862 che ispirò la creazione del Comitato internazionale della Croce Rossa. Umanità, universalità, unità, imparzialità, indipendenza, volontariato e neutralità sono i principi che i volontari seguono in ogni loro azione. Oggi come allora in prima linea per aiutare il prossimo, in ogni angolo di terra.

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