Reduci dal primo tour europeo, i Måneskin hanno dato vita ad un travolgente e completamente esaurito concerto al Fabrique di Milano, uno dei templi del popolo della notte. La band romana proietta sui cinque mega schermi che sovrastano il palco i messaggi degli haters e con una sferzata di musica elettronica inaugurano la seconda parte de Il ballo della vita tour. Il pezzo d’apertura è un manifesto programmatico: Fear for nobody. Damiano David si presenta con un inchino, accanto a lui Victoria De Angelis, Ethan Torchio e Thomas Raggi. In scaletta Are You Ready, Chosen, una cover del britannico Harry Styles, Kiwi, prima di New song e di Morirò da Re.
Una grande serata
La simbiosi tra la band e il pubblico, molto eterogeneo, è completa. Tutti si divertono, del resto la musica, questa musica, è una grande festa. Non mancano gli aneddoti sugli inizi tutt’altro che nobili della band: Recovery fa il paio con S h*t Blvd e Lasciami stare. Sorprendente il pezzo dei Four Season: anno 1967, Beggin’. Subito dopo c’è spazio per Take me out dei Franz Ferdinand e Somebody Told me dei Killers. La serata si fa più dolce con Le parole lontane. I tributi proseguono con Kings of Leon Ed Sheeran e i Black Eyed Peas, e ancora Alt-J e Caparezza. La cavalcata conclusiva si apre con Closet To The Top, L’ultima dimensione e Torna a casa. Un inchino libera l’ennesimo boato.