Un gruppo di volontari dell’associazione Amici di Cecilia Maria Cremonesi ha seguito la cerimonia di beatificazione di monsignor Luigi Novarese, ecco il racconto del viaggio

Alcuni membri dell’associazione di Madignano Amici di Cecilia Maria Cremonesi hanno partecipato, a Roma, alla funzione per la Beatificazione di monsignor Luigi Novarese, fondatore dei Silenziosi Operai della Croce e della confraternita dei Volontari della Sofferenza.

Il viaggio a Roma
Racconta Diego Capone: “In qualità di presidente dell’associazione ci tengo a ringraziare chi è venuto con me fino a Roma per presenziare e partecipare a tale evento, evento al quale ho ritenuto importante presenziare in quanto la nostra Cecilia Maria Cremonesi aveva chiesto e ottenuto (proprio da Mons. Novarese) di poter far parte dei Volontari della Sofferenza, con lo scopo di impegnarsi a vivere in grazia di Dio per essere spiritualmente operante e offrire volontariamente il proprio dolore a Maria Santissima”.

La messa di beatificazione
“La celebrazione della Messa di Beatificazione presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di stato, a mio avviso è stata veramente bella, profonda e ricca di momenti emozionanti; non nascondo che alcuni passaggi sono stati molto commoventi e ho “rischiato” di esprimere gioia tramite le lacrime”.

Tanta gente
“La Chiesa di San Paolo fuori le Mura a Roma, era stracolma di gente (i numeri parlano di circa 10.000 persone), gente speciale, ordinatissima, rispettosa del posto, gente meravigliosa venuta da tutta Italia e non solo, visto che c’erano membri delle due associazioni arrivati dalla Francia, dal Portogallo, dalla Svizzera, dalla Polonia (tantissimi), dalla Repubblica Ceca e addirittura dall’Australia, dal Messico e dalla Colombia”.

Donare salvezza
“Vedere tutte quelle persone e cercare di immaginare in che modo ognuno di loro è preposto a donare se stesso per la salvezza delle anime è stato veramente emozionante e mi ha fatto molto riflettere …
Dai loro volti traspariva come la preghiera e la Comunione Eucaristica, sono per loro, e per Cecilia, nutrimento spirituale e fortezza nel soffrire in unione a Cristo crocifisso; tutte quelle persone soffrono, ma sono così serene, così piene di gioia di vivere, così ricche di fede che la loro sofferenza è nulla”.
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