24-01-2019 ore 13:31 | Rubriche - Costume e società
di Andrea Galvani

I giovani e l'informazione, i dati dell'indagine di Demopolis per l’Ordine dei Giornalisti

Il 95% degli under 30 italiani fruisce quotidianamente della rete e il 60% è sempre connesso ad internet. Questi i capisaldi dell’indagine sui giovani e l’informazione in Italia realizzata dall’Istituto Demopolis per l’Ordine dei Giornalisti in occasione del Premio Mario e Giuseppe Francese. “La centralità delle Rete – ha spiegato Pietro Vento, direttore di Demopolis – incide in modo significativo sulle modalità di informazione delle nuove generazioni: il 75% entra in contatto con l’attualità attraverso siti web, portali e testate online. I telegiornali, nazionali e locali e i programma d’informazione in tv sono seguiti dal 66% degli under 30. Sempre più centrale il ruolo di Facebook, Youtube e dei principali social network, incrocio di tutte le informazioni”.

 

Il cambio di un’epoca

Tra il 2009 ed il 2019 è cambiata un’epoca: telegiornali e programmi d’informazione sono scesi dal 76 al 66%, mentre la fruizione dei siti di informazione online è cresciuta dal 31 al 75%; ha fatto registrare un aumento di quasi 50 punti, dal 15% al 63%, l’utilizzo dei social quale strumento di informazione. La carta stampata tra i 18 ed i 29 anni “è sempre più residuale: in pochi acquistano un giornale in edicola, anche se i quotidiani continuano ad essere letti, online, in tempo reale”. I due terzi degli intervistati non apprezzano “la faziosità dell’informazione politica”; il 56% “la scarsa obiettività”, il 48% “la superficialità di molte notizie”. I media tradizionali sono comunque percepiti come più affidabili rispetto ai social network.

 

L’importanza della prossimità

Gli under 30 dicono di preferire (70%) “i fatti locali che avvengono nella propria città o nella propria regione”. Poco sopra il 40 per cento “l’attenzione su quanto accade in Europa e nel resto del mondo”. Importante che “il 73% dei giovani italiani riconosca oggi al giornalismo una funzione fondamentale o importante nel nostro Paese. Il 70% dei giovani – ha concluso Vento – si dichiara interessato al giornalismo d’inchiesta e di denuncia. Le nuove generazioni lo vorrebbero più presente sui media italiani: ed è un dato che assume particolare valore in una giornata che ricorda l’assassinio in Sicilia del giornalista Mario Francese nel gennaio di 40 anni fa”.

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