23-11-2012 ore 18:20 | Rubriche - Storia delle religioni
di don Emilio Lingiardi

Il Papa conclude la sua faticosa ricerca: Gesù di Nazareth è vero figlio di Dio è vero figlio dell’uomo

Siamo portati nel “salone d’ingresso” come lo stesso autore, il teologo Joseph Ratzinger, ha definito la sua ultima fatica inerente all’infanzia di Gesù e da ieri nelle librerie di cinquanta nazioni, con una tiratura di copie di quasi 2 milioni. Alla domanda che Pilato rivolse Gesù: “tu di dove sei?”, il Papa risponde presentando con semplicità ed incisività sia il Vangelo di Giovanni come i primi due capitoli del Vangelo di Matteo e Luca, delineando la piena e completa identità di Gesù figlio eterno di Dio padre e figlio della carne verginale di Maria che con il suo “si” ha consentito a Dio di farsi uomo nel suo grembo e di compiere l’opera di salvezza annunciata e consegnata all’antico Israele.

Le antiche profezie
Oltre ai fatti inerenti alla nascita e all’infanzia di Gesù, documentati con grande precisione nella loro verità storica, l’autore collega questo evento a tutte le profezie dell’Antico Testamento, soprattutto di Isaia, Geremia e Michea che avevano un riferimento storico ad avvenimenti del loro tempo, ma che si sono pienamente realizzate solo con Gesù di Nazareth.

La tradizione della Chiesa
Ricco è il riferimento ai padri della Chiesa, le cui interpretazioni formano la grande tradizione della Chiesa che illuminata dallo Spirito Santo, nel corso degli anni ha compreso con maggiore luminosità il mistero di Gesù. Lo studioso Ratzinger ama leggere anche testi dell’antichità pagana, soprattutto romana, del poeta Virgilio in modo particolare, che esprimono il profondo desiderio dell’uomo di trovare una salvezza, cui ha risposto in parte l’opera dell’imperatore Augusto ma alla quale dà piena soddisfazione solo l’opera di pace e di amore portata da Gesù.

La poesia del presepio
Attorno alla nascita del Signore anche la poesia come la pittura hanno espresso tutta una propria creatività, che il Papa valorizza anche se onestamente non lega ai fatti raccontati dal Vangelo, ma li presenta come grande manifestazione di devozione, ad esempio il presepio fatto da san Francesco a Greccio nella valle Reatina e le successive sacre rappresentazioni medievali sorte nelle comunità cristiane del tempo.

Luce per l’Avvento
Sta per iniziare il tempo d’Avvento, già avviato dalla liturgia ambrosiana da qualche giorno, che ci porterà a rivivere la dolcezza della nascita di Gesù bambino ed è certamente proficuo questo testo che ci può aiutare in questo periodo a ridimensionare tutti i messaggi consumistici legati a questa festa da recuperare invece nella sua autenticità di speranza, di fiducia, di bellezza perché l’Emmanuele è veramente con noi, nella nostra “materia”, nelle nostre case, garanzia di unità e di concordia e nel mondo intero, datore di vera e duratura pace.
1897