23-08-2020 ore 19:31 | Rubriche - Costume e società
di redazione

Crema. Barriere architettoniche, la lettera aperta: ‘ciò che si fa non sarà più da fare’

Tornando sulle due mozioni sul superamento delle barriere architettoniche bocciate dal consiglio comunale di Crema, Cristina Piacentini (Anmic, Associazione nazionale mutilati ed invalidi civili), Pierluca Finardi (Comitato Crema zero barriere) e Mimmo Iuzzolino (Uici, Unione italiana ciechi ed ipovedenti), sottolineano che “la motivazione addotta da parte di consiglieri di maggioranza a giustificazione del voto contrario è stata che non “s’intende scavalcare” l’Osservatorio barriere architettoniche Crema città che include”.

 

Funzione consultiva

L’osservatorio è stato istituito per “recepire le sollecitazioni e di valutare le proposte che possono pervenire sia da parte di soggetti esterni (rappresentanti di enti, associazioni, organizzazioni espressione della collettività o di interessi specifici) sia da parte di soggetti interni al Comune (espressione dell’amministrazione e della struttura comunale e di conseguenza la sua funzione è meramente consultiva e lo stesso non ha alcun potere decisionale). Vogliamo pertanto sottolineare che tutti i suggerimenti da noi proposti in qualità di rappresentanti delle realtà, che si occupano di disabilità, in esso presenti, si sono contenuti entro i limiti delle somme stanziate a bilancio comunale finalizzate all’abbattimento delle barriere architettoniche e in attesa che si concretizzi il Peba (Piano di abbattimento delle Barriere Architettoniche). Dato che i tempi di realizzazione del Peba si sono dilatati, riteniamo che procedere con interventi spot e/o ritenuti di natura urgente sia comunque utile nell’ottica che “ciò che si fa non sarà più da fare”.

 

Problemi in sospeso

“Stante queste premesse ci sembra che proposte possano giungere anche da altre parti e a noi membri dell’Osservatorio ciò non può che far piacere, perché ciò che è fondamentale è risolvere le problematiche ancora in sospeso da troppo tempo. Questo chiarimento è doveroso per non dare adito a cattive interpretazioni sull’effettivo ambito d’azione dell’Osservatorio e sulle nostre responsabilità”.

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