22-11-2020 ore 19:53 | Rubriche - Medicina e salute
di Sara Valle

Avis Lombardia. Continua il progetto per la raccolta di plasma iperimmune: 'donate'

“In sei mesi sul territorio regionale sono state raccolte mille sacche di plasma iperimmune”. Lo ha fatto sapere il presidente di Avis Lombardia, Oscar Bianchi. Nel territorio di Cremona, circa il 15% dei donatori abituali di plasma ha sviluppato gli anticorpi al Covid-19 e quindi ha potuto donare il plasma iperimmune. Come spiega Riccardo Merli, direttore sanitario Avis comunale Cremona. “ciò dimostra che l’incidenza del Covid continua a essere alta in uno dei territori già tra i più colpiti della prima ondata. La richiesta negli ospedali locali è in continua crescita, così come la necessità di reperire una maggiore disponibilità di plasma iperimmune. Siamo quindi al lavoro per lanciare una nuova campagna di reclutamento tra i donatori guariti”.

 

Collaborazione

Il progetto plasma è partito sei mesi fa. “I donatori Avis aderenti al progetto donano una volta al mese. In questo modo possiamo studiare e analizzare la durata degli anticorpi nell’organismo e fornire ai ricercatori dati sempre aggiornati. Il ruolo degli ospedali è fondamentale per trattare e immunizzare il plasma e usarlo nei pazienti che ne hanno la necessità. Spetta invece ad Avis chiamare a raccolta i donatori e tutti coloro che sono stati colpiti dal virus per aiutare chi ora è in prima linea a sconfiggere questo nemico, ancora troppo sconosciuto” ha sottolineato Bianchi.

 

Donazioni necessarie

La raccolta va di pari passo all'andamento del contagio. Come spiega Giuseppe Cambiè, direttore sanitario Avis regionale Lombardia: “dopo aver avuto dai donatori una risposta molto positiva all’avvio del progetto, nei mesi successivi, nel periodo estivo, la ricerca degli anticorpi ha avuto una minore percentuale di successo, in linea con la diminuzione dei contagi e con la minor circolazione del virus. Ora, la diffusione del virus è aumentata in modo preoccupante, causando un incremento del numero dei contagi. Di conseguenza ci aspettiamo una nuova risposta. Il nostro modello può essere uno strumento importante per affrontare le conseguenze di una nuova ondata”.

 

Come partecipare

L’adesione al progetto verrà proposta ai donatori abituali di plasma che si presentano nel proprio centro trasfusionale con appuntamento per aferesi, previa informativa da parte del medico e richiesta di sottoscrizione del consenso informato. Il donatore verrà sottoposto, contestualmente alla plasmaferesi, a prelievo per ricerca degli anticorpi anti Sars cov-2 e tampone naso–faringeo. Se i dati evidenzieranno anticorpi a titolo significativo e il tampone risulterà negativo, al donatore verrà chiesto di rendersi disponibile per effettuare almeno una donazione di plasma iperimmune il prima possibile (comunque dopo almeno 14 giorni dalla donazione già effettuata) e una successiva a distanza di almeno 14 giorni.

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