Fra le erbe spontanee che si trovano fuori dall’uscio c’è la borragine (Borrago officinalis). Nonostante non sia poi così comune dalle nostre parti, la si può trovare nei terreni incolti e soleggiati fino ad altezze collinari e di media montagna. Fiorisce da aprile ad ottobre, ha foglie e fusto setosi, quasi ispidi, al tatto. La fioritura è di una bellezza comparabile se non superiore alle più conosciute e apprezzate orchidee . Alta mediamente non più di ottanta centimetri, la pianta della borragine è fra le principali erbe aromatiche spontanee più utilizzate in cucina. Gli usi sono davvero molteplici: oltre ad essere impiegata anche per tisane ed infusi per combattere tosse e infiammazioni bronchiali, è utile come diuretico e preziosa in campo cosmetico . Foglie fresche e fiori, una volta cotti, sono ideali per frittate, torte salate e ripieni di pasta fresca. È facilmente riconoscibile per la presenza di fiori penduli di colore blu o più raramente rosa intenso . I fiori sono composti da cinque petali, formano un’ampia stella simmetrica dal diametro grande poco più di quindici millimetri. La fioritura è continua, anche se i fiori sono di breve durata. Tuttavia, l'effetto cromatico dato dal complesso di foglie, fusto e fiori rimane sorprendente. Questa caratteristica attrae molte specie di insetti impollinatori, tra cui le utilissime api mellifere. Una raccomandazione: chi si avvicina per la prima volta alla raccolta e all’uso delle erbe spontanee, è bene che ne conosca tutte le proprietà e le controindicazioni.