21-11-2020 ore 19:45 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

Vaccino sì, vaccino no. Agostino Dossena su annunci, investimenti e studi di sicurezza

“Vaccino sì, vaccino no”. Come spiega il medico cremasco Agostino Dossena, “Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all'Università di Padova, ha sollevato un polverone con le sue recenti dichiarazioni. In parole povere ha detto che, oggi come oggi, non si farebbe vaccinare. Sicuramente da personalità pubblica, come ormai sono i virologi, dal punto di vista comunicativo poteva esprimersi meglio, ma non ha detto scemenze; anch’io, all’oggi, non mi farei vaccinare ma abbiate pazienza, leggete fino alla fine”.

 

Annunci e studi di sicurezza

“Ho più volte sottolineato come non abbia senso le prese di posizione, i sondaggi per capire chi è pro e chi contro su cui si imbastiscono infiniti dibattiti televisivi: stiamo parlando di una cosa che ancora non c’è, ancorché annunciata, i cui studi di sicurezza non sono ancora stati pubblicati e i cui effetti collaterali ancora non si conoscono, per giunta non si sa ancora quale sarà disponibile: Pfizer, Moderna, Astra Zeneca o gli altri 7 o 8 in arrivo. Ma qualcosa si comincia a sapere. È dei giorni scorsi una interessante intervista ad Andrea Carfi, 50 anni, siciliano d’origine, responsabile della ricerca sui vaccini e le malattie infettive di Moderna, che ha messo a punto un vaccino con una efficacia del 95%. Il vaccino è stato testato su una platea di 30 mila volontari e, particolare molto importante, il 42% del campione è composto da persone ad alto rischio”.

 

Malattie o fattori di rischio

“Nel dettaglio, il 25% è formato da over 65 e il 17% da individui con malattie o fattori di rischio, come diabete, obesità eccetera, che sappiamo essere le comorbosità fortemente legate alla possibilità di sviluppare un Covid grave. Su 30 mila volontari, ci sono stati 95 che si sono ammalati di Covid-19. Di questi, 90 avevano ricevuto il placebo e solo 5 avevano ricevuto il vaccino: nessuno di questi però è finito in ospedale. Hanno sviluppato una malattia lieve e sono guariti a casa.

 

E gli effetti collaterali?
L’8% dei vaccinati ha accusato un po’ di stanchezza; il 2% circa, mal di testa e dolore nel punto dell’iniezione. Sintomi comuni anche ad altri vaccini, che peraltro dobbiamo mettere sul piatto della bilancia: da una parte questi banali sintomi, dall’altro la possibilità di contrarre il Covid e finire intubati. Mi preme ricordare che nessuna vaccinazione conosciuta al mondo protegge al 100%, ma quello che spesso succede, è che chi è vaccinato e ugualmente si ammala, sviluppa una malattia molto più lieve”.

 

Investimento tecnico e umano

“Uno dei dubbi che più frequentemente vengono posti è relativo alla fortissima riduzione dei tempi di preparazione, comparati con i normali tempi. Non si tiene conto dell’enorme investimento umano, economico e di mezzi che è stato fatto e del fatto che si sono saltati, questo sì, i normali tempi di produzione. Ma questo, come ho già spiegato più volte, è grazie al fatto che le aziende, supportate economicamente dai governi, hanno iniziato la produzione ai primi risultati positivi senza attendere la conclusione della fase 3, l’ultima, forti del fatto che se avessero dovuto buttare tutta la produzione, sarebbero state coperte dai finanziamenti statali. A breve saranno disponibili i primi lavori scientifici, maggiori informazioni anche a carattere divulgativo, e quando saranno disponibili, uso di proposito il plurale, Crisanti come il sottoscritto, sarà tra i primi a farsi vaccinare, come peraltro ho sempre fatto e sono ancora qui”.

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