21-09-2020 ore 15:30 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

Covid sì, Covid no. Agostino Dossena: ‘le definizioni e le precauzioni’ oltre la tifoseria

“Come sempre in Italia si trasforma tutto in tifoseria, da una parte i negazionisti, dall’altra i catastrofisti”. Il medico rianimatore Agostino Dossena fa “un po' di chiarezza e, per quanto possibile, il punto della situazione. Partiamo dalle definizioni: Sars-Cov2 è il virus che ha determinato la pandemia di cui stiamo parlando e Covid19 è la malattia determinata dal virus di cui sopra. Senza ombra di dubbio Covid ha colpito durissimo nei mesi primaverili e questo è innegabile, non riconoscerlo vuol dire negare l’evidenza”.

 

Positivi senza malattia”

“Oggi vengono rilevate molte positività al Sars-Cov2 ma pochissimi malati: i positivi che i vari telegiornali sbandierano tutte le sere sono persone che hanno più o meno carica virale ma sono sane, senza malattia, cioè non hanno il Covid, per cui i nuovi casi non sono di Covid, ma semplicemente persone positive senza malattia. Per parlare di una persona di cui si è parlato anche troppo in questi giorni, Flavio Briatore è positivo al Sars-Cov2 ma non ha il Covid”. I positivi sono infettivi e possono trasmettere il virus? “Probabilmente tutto dipende dalla carica virale dell'ospite, spesso bassisima e che richiede molta amplificazione del test per essere rilevata, e dalla situazione immunologica del soggetto che viene in contatto”.

 

Attenzioni e precauzioni

“Non è detto che chi è positivo sviluppi la malattia; forse anche perché i nuovi positivi sono in prevalenza giovani, solo pochissimi sviluppano malattia, peraltro in forma non grave, non tale da richiedere ricovero in terapia intensiva. Impariamo quindi a leggere i numeri che i media ci forniscono tutte le sere: i positivi sono persone sane che hanno in corpo, in quantità variabile, il virus. Per quanto riguarda i morti ho una curiosità personale che spero di riuscire prima o poi ad appagare: quella di venire in possesso di qualche cartella clinica di pazienti deceduti e classificati Covid, non per confutare la classificazione, ma semplicemente per conoscere e capire il peso delle eventuali concomitanti patologie. Detto questo è giusta tutta l’attenzione e le precauzioni del caso per poter riprendere tutte le nostre precedenti attività”.

1637