21-03-2019 ore 19:51 | Rubriche - Medicina e salute
di Andrea Galvani

Asst di Crema. Neuropsichiatria infantile: “affrontare e superare l’evento traumatico”

La comunità è rimasta profondamente scossa per quanto accaduto in questi giorni. Come spiega l’equipe del Servizio di Psicologia e della Neuropsichiatria Infantile dell’Asst di Crema “l'evento traumatico determina la rottura dell'abituale modo di vivere e di vedere il mondo della persona, a seguito dell'intenso vissuto emotivo di impotenza e paura vissuto nel corso della situazione di minaccia della integrità fisica propria o di una persona cara”.

 

Fisiologiche certezze

“L'abituale senso di sicurezza personale e sociale viene temporaneamente intensamente compromesso a causa di una situazione mai sperimentata in precedenza ed inimmaginabile. Le persone vivono quotidianamente con una sensazione interna di tranquillità dettata dal pensiero di vivere in un Paese sicuro, una Comunità Sociale garante e solidale, una famiglia protettiva, una vita prevedibile, giornate programmabili. L'evento traumatico manda in crisi tutte queste fisiologiche certezze che fondano lo stato emotivo con cui viviamo la nostra esistenza”.

 

Le difese naturali

“L'essere umano è "naturalmente" attrezzato a fronteggiare eventi traumatici: l'organismo si attiva in modo più intenso per consentire alla persona di avere più energie per affrontare il pericolo o per fuggirne. La persona vive per un periodo uno stato di iperattivazione, a cui corrispondono sentimenti di spavento, ansia, paura di non essere aiutati, blocco o ricerca di modalità per venire fuori dalla condizione di minaccia. Questo stato di agitazione perdura per un tempo successivo alla felice risoluzione della situazione drammatica e richiede tempi più o meno lunghi per riassorbirsi. Ogni individuo poi ha una sua sensibilità ed una sua personalità peculiare, per cui l'impatto e la risoluzione emotiva delle conseguenze psicologiche hanno tempi e modi differenti. Nel periodo iniziale la iperattivazione può provocare sintomi di malessere o di difficoltà nel sonno. Gradualmente lo stato emotivo tenderà a riequilibrarsi, con tempi diversi di autoregolamentazione dell'organismo nelle diverse persone”.

 

Condivisione

“Nei primi momenti la persona che ha vissuto una esperienza drammatica ha bisogno di "sfogare" la tensione accumulata: lo può fare col pianto, con le parole, con la condivisione ed il racconto. Ed ha bisogno di recuperare quanto prima ciò su cui si fonda il proprio senso di sicurezza, a partire dalla presenza protettiva delle Forze dell'Ordine e delle Istituzioni, dalla vicinanza dei genitori e degli amici. Avrà quindi bisogno di comunicare l’esperienza vissuta, passaggio che aiuta poco alla volta ad oggettivare le emozioni ed i vissuti traducendoli in narrazioni. Il reimmergersi nei propri contesti di vita e nelle proprie condizioni più routinarie, aiuta a recuperare una condizione di "normalità" che è quella a cui da sempre è ancorato il vissuto di sicurezza personale. Non è invece opportuno riattivare o alimentare impropriamente uno stato di "tensione" che resta correlato al ricordo o alle situazioni associate all'evento traumatico. Quindi, per esempio, non è opportuno rivangare l'accaduto con ascoltatori impreparati che amplificano l'allarme con le loro reazioni o addentrarsi curiosamente e morbosamente in dettagli dell'accaduto”.

 

Affiancamento e rassicurazione

“È possibile che i ragazzi (e i familiari) possano avere timori prodotti dall'evento traumatico che rendano "stranamente difficile" fare cose normali (per es. prendere il bus): laddove ciò accada, sarà importante affiancare i ragazzi in modo rassicurante per aiutarli a ridimensionare in modo realistico le loro paure e accompagnandoli affinché queste non diventino causa di blocco. Siamo fiduciosi che i ragazzi che hanno affrontato con tanto coraggio questo evento sappiano mettere in campo le loro risorse e che ci siano delle famiglie attente nell'esser loro accanto in questi giorni. Qualora qualche ragazzo con i propri genitori lo ritenesse utile, gli psicologi ed i professionisti della Asst di Crema si mettono a disposizione per consulenze presso i Servizi del Dipartimento della Salute Mentale, il Servizio di Psicologia (0373 893629) e la Neuropsichiatria Infantile (0373 257833).

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