20-09-2022 ore 17:22 | Rubriche - Musica
di Matteo Raise

Arcade Fire: We e un’euforia sonora ed emotiva che travolge il pubblico del forum di Milano

Gli Arcade Fire (AF) sono uno di quei gruppi che, in un misto di altruismo e provocazione, consiglieresti a qualche amico reazionario del rock anni 70 e delle sue moderne declinazioni, per dimostrare che c’è vita nella musica anche negli anni zero e successivi. Onnivori, hanno saputo prendere spunto dalle proposte musicali dei decenni precedenti interpretandole e codificandole in uno stile del tutto personale, che negli ultimi lavori si è spinto anche ad abbracciare scenari sonori difficilmente immaginabili all'esordio, con più coraggio di artisti loro coevi, che non hanno mai voluto abbandonare la propria comfort-zone.

 

Effetti speciali

Quando parlo di AF, non posso non pensare a quel rinnovamento culturale nordamericano di fine anni 90/ post 11 settembre, che si muoveva a 360 gradi tra cinema (S. Coppola, S. Jonze), letteratura (Danielewski, Franzen, Foster Wallace) o musica (Interpol, Wilco). Pur essendo uno dei miei gruppi del cuore, colpevolmente non li avevo ancora visti dal vivo. Mi accingevo quindi al Mediolanum Forum con una curiosità ormai insostenibile, che i racconti quasi mitologici dei precedenti tour raccontati dalla gente in coda non facevano che accrescere. Oggetto di promozione di questo tour, il nuovo (bellissimo) album del collettivo canadese, ossia “We”. Concepito in lockdown, aggiorna la poetica di coralità del gruppo a questi ultimi anni pandemici. All’ingresso nel palazzetto si notano subito due palchi, uno ridotto che verrà utilizzato per gli encore e quello principale, su cui troneggiano gli effetti speciali che richiamano un bulbo oculare, leit motiv di questa tournée.

 

Euforia sonora ed emotiva

La scaletta fa la spola tra tutti gli album della band, dagli esordi di “Funeral”, alla dance di “Reflektor” fino all’esecuzione quasi totale dell’ultimo album (ho già scritto che è bellissimo?). L’aspetto che mi ha lasciato maggiormente colpito, per quanto mi fosse nota questa loro peculiarità, è l'estrema nonchalance con cui i musicisti passino dal suonare uno strumento all’altro, scambiandoseli fra loro nell’alternarsi delle canzoni, in una sorta di Comunione musicale, regalando al pubblico un’euforia sonora ed emotiva con pochi eguali. Negli encore, trovano spazio "End of the Empire" (canzone meravigliosa estratta dall’ultimo album) e in chiusura l’inno di inizio millennio "Wake Up" (tanto amato anche da David Bowie, che la suonò con loro). Grazie AF, prometto di non far passare altri 15 anni per vedervi dal vivo. Tu che stai leggendo, posa quella brutta copia di “Highway to hell” e ascolta “We” (che, nel caso non fosse chiaro, è bellissimo).

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