20-03-2022 ore 13:28 | Rubriche - Musica
di Gloria Giavaldi

Cremasonora, con l'arte dei dj il Carnevale si fa sui social network e a ritmo di musica

Il Carnevale cambia veste e si racconta nel tempo. Rimandata nelle sue forme tradizionali a causa della pandemia, la manifestazione cremasca sbarcherà sui social network grazie all'inventiva dei dj di Cremasonora. È questa la novità diffusa dal comitato presieduto da Eugenio Pisati in collaborazione con il teatro san Domenico, i giovani dj e la Pro loco cittadina. Tre carri ospiteranno l’esibizione di alcuni performer, raccontando diversi generi musicali. E poi i contenuti, che verranno registrati nel mese di marzo, verranno diffusi sui social di Fondazione san Domenico, Gran carnevale cremasco e Pro loco Crema. Ci sarà spazio per il commerciale, la musica elettronica e il vinylism. “Dobbiamo ancora definire quali carri verranno messi a disposizione. Sicuramente non mancherà il Gagèt, la tradizionale maschera cremasca”.

 

'Una bella novità'

Per il presidente del comitato Carnevale cremasco, Eugenio Pisati, è “tutta una novità: quando l’organizzatore Andrea Assandri ci ha fatto questa proposta abbiamo accettato di buon grado, tenuto conto che ormai i carri erano fermi da due anni. Sarà un modo innovativo per raccontare il Carnevale e mischiare la creatività di questi giovani. Ci consentirà di raggiungere un pubblico diverso e di sperimentare nuove forme di comunicazione”.L’obiettivo dell’iniziativa è stato perfettamente chiarito da Andrea Assandri: “vogliamo proporre spettacoli gioiosi e musicalmente vivaci, unendo l’estro e la capacità dei nostri artisti alla possibilità di esibirsi in alcune location insolite. Un modo per dire che l’arte dei performer può conquistare ogni luogo e riempire di divertimento ogni angolo. Lo abbiamo dimostrato nel lockdown, raccontandoci in streaming da un teatro vuoto. Ora siamo pronti a questo nuovo esperimento”. Per il presidente della Fondazione san Domenico Giuseppe Strada: “quella dei giovani di Crema sonora è un cammino che continua all’insegna delle sperimentazioni e soprattutto del dialogo con un target di pubblico fino ad ora lontano dal teatro. Per la fondazione è stata e continua ad essere una grande opportunità per conoscere più da vicino generi musicali distanti e parlare ai giovani anche da palchi inusuali. Bene così, continuiamo a dare fiducia a questi artisti”.

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