19-08-2021 ore 16:30 | Rubriche - Fatto di ambiente
di Claudia Cerioli

Nuovo piano per l’emergenza nutrie. Sarà istituito anche un tavolo di coordinamento

Istituire un tavolo tra gli assessorati regionali all’ambiente, al welfare e all’gricoltura e i rappresentanti del mondo agricolo per una gestione coordinata e sistemica di un’emergenza ormai fuori controllo. È quanto afferma la Coldiretti regionale commentando il nuovo piano regionale 2021-2023 di eradicazione, controllo e contenimento della nutria in Lombardia, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore Fabio Rolfi. L’approvazione del nuovo documento conferma quest’attenzione, ma servono ulteriori risorse da mettere in campo anche a livello nazionale. Bisogna inoltre arrivare all’approvazione del progetto di legge che propone alcune modifiche alla legge regionale sul contenimento e l’eradicazione della nutria, in un’ottica di maggiore flessibilità amministrativa e operativa”.

 

Problema sanitario

“Non si tratta solo di una questione agricola – spiega Coldiretti Lombardia –. Siamo di fronte a un problema che riguarda anche la salute pubblica, la tutela ambientale e la tenuta idraulica. I danni provocati dalle nutrie sono molteplici. Oltre a distruggere le coltivazioni, scavano le loro tane lungo l’argine dei fossi creando dei veri e propri tunnel che minano la tenuta del terreno, con il rischio di incidenti per chi è al lavoro nelle campagne. Questi animali si nutrono di una grande varietà di vegetazione, hanno un impatto negativo anche su altre specie animali e possono costituire un veicolo di trasmissione di malattie come la leptospirosi”.

 

Pericolo per la circolazione

“La loro proliferazione incontrollata, inoltre – prosegue Coldiretti  – spinge sempre più questi roditori anche nei pressi dei centri abitati. Si aggiungano poi i pericoli sulle strade. Le nutrie invadono le carreggiate, provocando incidenti e mettendo in pericolo la sicurezza delle persone. Non è un caso quindi – sottolinea la Coldiretti Lombardia – che la nutria sia inserita tra le 100 specie aliene più dannose del mondo. “Gli agricoltori sono impegnati in un continuo miglioramento del loro lavoro – conclude il presidente Paolo Voltini – per un’agricoltura sempre più sostenibile e attenta al benessere, ma tutti gli sforzi saranno inutili se non riusciremo a proteggere la loro salute e le loro attività dalle incursioni fuori controllo dei selvatici, che sono un vero flagello”.

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