Si è svolto mercoledì 18 giugno in sala Alessandrini a Crema il congresso della Società italiana di psichiatria della Lombardia. L’evento, patrocinato da Asst Crema e coordinato dal Virginio Salvi, direttore del dipartimento di salute mentale del Maggiore, ha trattato diversi argomenti relativi alla salute mentale, in particolare si è discusso sulla necessità di ripensare i servizi al fine di renderli coerenti con le nuove richieste di cura. Diversi i professionisti e i direttori di dipartimento di salute mentale provenienti da tutta la regione tra cui Emi Bondi, da Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Mauro Percudani, da Niguarda e Massimo Clerici, dalla Fondazione San Gerardo di Monza.
Riorganizzazione dei servizi
Come ha introdotto Salvi: “l’attuale contesto socioeconomico richiede una necessaria riorganizzazione dei servizi e degli approcci dei professionisti della salute mentale al paziente. Solo attraverso il confronto continuo e l’accrescimento costante delle competenze possiamo affrontare le nuove sfide cliniche dettate da una sempre maggiore complessità dei bisogni. Le crisi globali, ad esempio, hanno incrementato la prevalenza di disturbi mentali in specifiche popolazioni o territori determinando così l’esigenza di adottare approcci differenti, personalizzati e localizzati. Le trasformazioni legislative hanno ampliato il perimetro di azione dei servizi di nostra competenza, richiedendo l’integrazione di più specifiche abilità e competenze professionali. La trasformazione del tessuto sociale ha incrementato la diffusione di differenti sostanze d’abuso”.
In aumento i disturbi giovanili
“Sono nettamente cresciuti i disturbi nella fascia giovanile, le alterazioni dei comportamenti, i disturbi del neuro sviluppo, ed in generale i bisogni di cura. In questo contesto, così mutato negli ultimi cinque anni, il congresso è stato pensato proprio con la finalità di creare un’occasione in più di condivisione tra specialisti, ricercatori e operatori della salute mentale e creare nuovi spazi di incontro e scambio di saperi”. Il dg Alessandro Cominelli ha commentato: “un’importante occasione di confronto per tutti gli operatori della salute mentale e per i rappresentanti delle diverse società scientifiche. Un momento utile anche per ipotizzare piani di sviluppo che tengano conto delle esigenze specifiche dei territori. I servizi della salute mentale si trovano a vivere un momento di transizione. La pandemia ha determinato un aumento della domanda di servizi, soprattutto tra i giovani”.
Cambiamento nei bisogni
“Molti fattori, la diffusione massiva della tecnologia, i nuovi modelli culturali, il contesto sociale ed economico così stratificato, hanno innescato un profondo cambiamento dei bisogni del paziente, più complessi e multisettoriali. Una complessità che richiede un approccio orientato al paziente, una presa in carico personalizzata ed integrata. La multidisciplinarietà e il lavoro di rete tra componente sanitaria, sociale e sociosanitaria sono fondamentali per perseguire l’obiettivo. Altrettanto importanti, anche in questo ambito, sono la prevenzione e la diagnosi precoce, garanzia di una cura più efficace. La promozione della consapevolezza gioca un ruolo determinante poiché può aiutare a ridurre lo stigma associato ai disturbi mentali e contribuire attivamente al miglioramento del benessere generale dell’intera comunità”.
‘Preservare il benessere psicologico’
Anche il sindaco di Crema, Fabio Bergamaschi, ha portato i saluti istituzionali all’importante congresso: “un evento che ritengo importante per il nostro territorio che oggi ospita professionisti provenienti dal contesto regionale per discutere tematiche di grande attualità, argomenti che riguardano tutti noi e i nostri giovani in particolare. Assicurare la salute mentale significa preservare il benessere psicologico e sociale di tutta la popolazione. Che se ne discuta in maniera così dialogante nella nostra città non può che arricchire il territorio e i professionisti che vi operano”.