18-10-2019 ore 13:13 | Rubriche - Costume e società
di Rebecca Ronchi

Crema. Giornate Fai d’Autunno, i quattro beni aperti sono stati visitati da 3.245 persone

A Crema, le due giornate d’autunno del Fai di sabato 12 e domenica 13 ottobre sono indubbiamente state un successo. Complessivamente hanno partecipato 3.245 persone alle visite ai quattro beni. Guidate da 60 Apprendisti Ciceroni degli istituti scolastici cittadini, sono state accolte da 40 volontari del Fai, tra i quali 14 ‘narratori’, 16 volontari di Protezione civile e volontari dell’Avis di Crema. Palazzo Zurla De Poli è stato fulcro dell’itinerario ed è stato visitato nelle due giornate da quasi 1.500 persone. “Aperto al pubblico per la prima volta grazie alla disponibilità della famiglia De Poli – raccontano i delegati del Fai - ha stupito tutti per la magnificenza del suo salone d’onore, per la ricchezza e il pregio delle decorazioni pittoriche e delle opere d’arte che vi sono custodite. Una lapide accanto all’ingresso ricorda in latino che il nobile cavaliere Giacomo Zurla, cremasco, sposato alla nobile Barbara Castiglioni di Mantova, sorella del conte Baldassarre (autore del Cortegiano!) dispose per testamento l’erezione isolata del palazzo nel 1516; sul camino monumentale si legge in latino, a proposito della sua partecipazione alla battaglia di Lepanto, “Bellona e Teti incoronarono di alloro Evangelista Zurla benemerito in patria e fuori”.

 

Luogo di studio

“Il palazzo cinquecentesco è punto di riferimento per molteplici ambiti di interesse e di studio, a partire dalle vicende della famiglia Zurla, il cui archivio è conservato dal 1997 presso l’Archivio di Stato di Cremona: nel 1595, nel palazzo del marchese Lodovico Zurla, venne rappresentato il Pastor fido di Battista Guarini. Inoltre, a seguito dei recentissimi restauri diretti dall’architetto Christian Campanella, gli affreschi – e le tele – del salone e delle tre stanze (la più nota “del Figliol prodigo” datata e firmata Aurelio Buso) stimolano un riesame. Con Stefania Agosti, i ‘narratori’ volontari Fai sono stati Mauro Bassi, Maria Luisa Bottani, Francesca Compiani, Eva Coti Zelati, Stefano Domenighini, Daniela Fagnola, Elena Maria Scampa, Lucrezia Severgnini, Maria Elena Tagliabue, Federico Vanoli e Barbara Viviani”.

 

Quartierone

All’Oratorio del santissimo Crocifisso al Quartierone si sono raggiunte più di 600 visite complessive, affidate ai 26 bravissimi Apprendisti Ciceroni del Liceo linguistico Shakespeare di Crema, preparati e supportati dalle loro insegnanti. I ragazzi hanno raccontato la storia della piccola chiesa, ne hanno descritto l’architettura e le decorazioni pittoriche e hanno ricordato il particolare significato di “Sacrario dei Caduti per la Patria”. Sabato pomeriggio è stato inoltre possibile ascoltare, in via eccezionale, le 13 campane del “Carillon dell’Unità d’Italia” suonare l’Inno di Mameli e la Leggenda del Piave. Valerio Ferrari ha completato il programma delle visite con riferimenti alla palude del Moso, che lambiva quest’area della città e all’evoluzione edilizia della nuova addizione, delimitata dalle mura venete, ben presto occupata da monasteri e caserme, tra cui, appunto, il Quartierone, oltre al palazzo Zurla.

 

Mura e parco Chiappa

Il racconto della storia delle mura e del parco comunale Ugo Chiappa, terza tappa della Giornate Fai d’Autunno 2019 sono stati affidati ai più giovani “Apprendisti Ciceroni” della Scuola secondaria di I grado Galmozzi, Istituto comprensivo Nelson Mandela di Crema, anche loro preparatissimi e supportati dalle loro insegnanti, da Alessandro Carelli e dai volontari Avis Crema, che hanno messo a disposizione la sala riunioni della loro sede per la proiezione di una presentazione delle mura. Suddivisi in gruppi, nei due pomeriggi, quasi 650 visitatori li hanno seguiti e ascoltati nel parco e sul camminamento delle mura.

 

Casa dei bambini

Ultima tappa, domenica 13, la scuola dell’Infanzia comunale Casa dei bambini – Iside Franceschini, ex asilo Montessori, dove i bravissimi Apprendisti Ciceroni del liceo Racchetti Da Vinci supportati dalle loro insegnanti e Federica Aiolfi, Sara Barbieri, Serena Denti, le insegnanti e la direttrice della Casa dei bambini Emilia Caravaggio, con la collaborazione di Annalisa Andreini, Centro Ricerca Galmozzi, hanno accolto tantissimi ex alunni e visitatori (oltre 500!) accompagnandoli nella visita all’edificio e al giardino – che vanta tra i molti alberi un monumentale pioppo secolare – e illustrando la pedagogia montessoriana e i suoi materiali. Impossibile raccontare tutti gli spunti e gli elementi di interesse di ciascuna visita, realizzata con il supporto fondamentale dei volontari di Protezione civile Lo Sparviere.

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