18-02-2022 ore 09:20 | Rubriche - Salvirola
di Claudia Cerioli

Salvirola: lettera degli studenti al sindaco per abbattere le barriere architettoniche

Gli alunni delle classi quarta e quinta della primaria di Salvirola, coordinati  da Alex Corlazzoli, hanno scritto al sindaco Nicola Marani per avanzare una richiesta: l’abbattimento delle barriere architettoniche in paese. La lettera è stata inviata, mercoledì 9 febbraio. Davide e Federico, portavoce dell’intera classe, accolti nell’ufficio del sindaco, hanno letto davanti a Marani la lettera che hanno scritto in maniera collettiva, proprio come facevano i ragazzi di don Lorenzo Milani e Mario Lodi. “Nel mese di dicembre – hanno spiegato gli allievi – siamo usciti per le strade di Salvirola e abbiamo mappato tutti i luoghi che necessitano di un intervento per eliminare le barriere”.

 

Rifacimento della piazza

I ragazzi hanno elencatole strade e i posti vietati ai disabili: dall’aiuola in piazza; all’accesso alle poste e alla banca; ad alcuni marciapiedi del paese; alla cassetta postale posta troppo in alto per una persona in carrozzina. Marani, dal canto suo, ha ringraziato gli studenti per il prezioso lavoro fatto e ha spiegato loro i progetti in atto per abbattere le barriere: “Abbiamo partecipato – ha detto il sindaco – ad un gara per il rifacimento della piazza. Se otterremo i soldi sicuramente interverremo anche su questi manufatti che ci avete segnalato. In ogni caso la vostra lettera che verrà protocollata con i vostri disegni, mi sollecita a richiamare anche alcuni privati a fare dei lavori per rendere ogni luogo più accessibile a tutti”.

 

Educazione civica

La consegna della missiva al sindaco è la tappa finale di un percorso di educazione civica iniziato a settembre proprio sul tema dell’inclusione e dei diritti. All’inizio dell’anno scolastico gli studenti hanno incontrato un paraolimpico; successivamente hanno conosciuto i ragazzi di “Magica musica” e poi ancora l’esperienza delle persone ipovedenti. Incontri che hanno sensibilizzato i ragazzi che hanno deciso di fare qualcosa nel loro piccolo per migliorare la situazione anche nella loro realtà. “Fare educazione civica non è leggere o studiare la Costituzione ma viverla, tradurla nelle esistenze di ciascuno di noi. Quest’anno abbiamo dedicato la nostra attenzione all’integrazione reale delle persone disabili. Mi auguro – spiega il maestro Corlazzoli – che un giorno qualcuno di loro possa sentire il desiderio di impegnarsi nell’amministrazione o nel volontariato”.