17-09-2023 ore 16:28 | Rubriche - Eventi
di Annamaria Carioni

Dopo 11 anni, con commozione e gratitudine, Ombriano saluta il parroco don Mario Botti

Domenica 17 settembre alle ore 10:00 don Mario Botti ha celebrato la sua ultima messa tra gli affezionati parrocchiani del quartiere di Ombriano: lo attende il prossimo incarico nelle parrocchie di Monte e Vaiano Cremasco, come disposto dal vescovo Daniele Giannotti. La notizia era nell'aria già da parecchio tempo, ma la comunita' ombrianese non voleva rassegnarsi all'idea di perdere il proprio parroco dopo 11 anni di cammino insieme.

 

Una domenica da ricordare
La chiesa è gremita come la notte di Natale e la domenica di Pasqua, forse addirittura di più: numerose persone devono accontentarsi di seguire la celebrazione dal sagrato, molte altre la stanno seguendo da casa in streaming, modalità avviata in piena emergenza covid e poi mantenuta per poter raggiungere i malati e i fedeli impossibilitati ad essere presenti in chiesa. Anche a loro va il pensiero di don Mario. Sull'altare intorno al parroco, prendono posto i ragazzi, i componenti del consiglio pastorale e i rappresentanti dei vari gruppi parrocchiali, quasi a volersi stringere intorno a lui in un grande abbraccio.

 

Il saluto del curato
Don Stefano Savoia apre la messa con un discorso commosso e commovente: "Questa celebrazione ha il sapore del ringraziamento. La nostra vita è chiamata ad essere vita eucaristica. Il tuo aggrapparti alla Parola ha tracciato la strada, la tua presenza umile ci ha mostrato lo stile da seguire". Con la voce tremante di emozione e di affetto, il vicario prosegue rivolto a don Mario: "Ci mancherà la nostra quotidianità, il nostro ridere e piangere insieme, il nostro sostenerci a vicenda". Poi, per stemperare il turbamento palpabile, ricorda che bonariamente era solito prendere in giro il parroco, apostrofandolo "monsignor Botti".Tra i presenti spuntano sorrisi tra le lacrime per un saluto che in molti avrebbero desiderato rinviare.

 

La celebrazione solenne.

Particolarmente partecipata dai presenti, la messa prosegue;  i momenti più toccanti sono l'offertorio, durante il quale vengono portati all'altare, oltre al pane e al vino, un paio di sandali, donati a don Mario come auspicio di un nuovo e buon cammino, visto che i suoi li ha consumati sulle strade di Ombriano, portando parole di conforto e di benedizione. A seguire, molti altri doni, a testimonianza della profonda gratitudine della parrocchia per le opere e per la presenza dell'instancabile Pastore: una casula, la veste che il sacerdote indossa per celebrare la messa, ricamata dalle suore di Foligno con l'immagine della Sacra Famiglia, molto cara a don Botti, due quadri, dipinti dal maestro Luciano Perolini, raffiguranti la Beata Vergine e la chiesa di Ombriano, dedicata a Maria Assunta. Il gruppo famiglie, fortemente voluto da don Mario, gli regala una foto in cornice, che li ritrae tutti insieme e infine viene consegnata al sacerdote sempre più commosso una busta, contenente la somma di denaro raccolta grazie alla generosità dei fedeli, che gli consentirà di acquistare un'automobile.

 

Saluti e ringraziamenti
Dopo la celebrazione dell'Eucarestia, arriva il momento dei discorsi di saluto. Prende per primo la parola il segretario del Consiglio Pastorale: "Sono un ragazzo all'antica, di quelli che generalmente al sindaco, al medico e al parroco danno del lei. Oggi voglio darti del tu, pensando a uno di famiglia, ad un amico". Con un lucido ed accorato discorso, Gianni Nespoli ripercorre le tappe più significative degli undici anni di cammino condiviso: l'arrivo in anni non facili, con la chiesa chiusa per restauri, di un prete un po' timido e dal carattere piuttosto chiuso, che, da un paesino, arrivava nel quartiere più popoloso della città. La sua tenacia, il suo impegno, un "motore diesel nel fare le cose", la sua opera preziosa e costante, che ha portato energia, voglia di fare. "Il risultato è una parrocchia che, grazie alla partecipazione alle liturgie, alla qualità e alla quantità dei gruppi, che la sostengono, e al contributo di tantissimi volontari, attira l'ammirazione delle altre parrocchie della diocesi" conclude "Gian", interpretando con una punta di comprensibile orgoglio il sentimento dei presenti.

 

Affetto e gratitudine dei parrocchiani
Lunghi applausi scroscianti separano i vari momenti della celebrazione. Al termine una benedizione speciale, impartita proprio da Don Mario a tutti i presenti e simbolicamente a tutta la comunità precede l'ultima processione verso l'altare della Madonna, alla quale il sacerdote affida i suoi amati parrocchiani. Quindi, ci si ritrova in oratorio per i gioiosi festeggiamenti: i volontari, al lavoro già dalle prime ore della mattina, hanno allestito numerose tavolate, dove è possibile gustare dolci, pizzette e salatini e bere una bibita o un drink, nell'attesa di poter dare un saluto personale al caro don Mario, scambiando con lui due parole, un abbraccio, una stretta di mano. Nel cortile antistante l'oratorio è presente anche la banda di Ombriano, che allieta questo momento di festa con musiche cadenzate e squillanti. Due striscioni, appesi al cancello di ingresso, realizzati con bombolette spray e colori accesi dagli adolescenti dicono semplicemente  "grazie, don Mario" e queste semplici, ma potenti parole racchiudono tutte le emozioni e i pensieri di più di un decennio, che non è possibile riunire in pochi minuti. Arrivano anche due dolci giganti: il grazie che tutti i presenti hanno nel cuore è immensamente più grande del grazie scritto con glassa rossa sulle torte di panna e fragole.  
 

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