17-03-2024 ore 17:33 | Rubriche - Costume e società
di Angelo Piccolo

'Cene al buio nate per abbattere i pregiudizi': nel 2023 hanno partecipato più di 400 persone

Nel 2023 sono state 400 le persone ad aver sperimentato le cene al buio nate grazie al sodalizio tra la Casa del pellegrino di Crema e Davide Cantoni. L’iniziativa, particolarmente nota nel capoluogo lombardo, dove l’istituto dei ciechi ha promosso i Dialoghi al buio, dal 2018 è diventata un appuntamento che attrae l’interesse di numerose persone anche in città dove all’ombra della basilica di santa Maria della croce. Venerdì 15 marzo a partire dalle ore 20 si terrà l’appuntamento promosso dall’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti di Cremona di cui Cantoni è consigliere provinciale. “La cena sarà servita – hanno raccontato Cantoni e Davide Balestracci, presidente della cooperativa Luce che gestisce la ristorazione – in un ambiente completamente al buio per consentire agli ospiti di risvegliare i sensi del gusto, dell’olfatto, del tatto e dell’udito”. 

 

La storia di Davide

Durante la serata sarà proprio Cantoni a portare la sua testimonianza: “Ho perso la vista dal primo gennaio del 2000 a causa dello scoppio di un petardo. Mi sono ritrovato all’ospedale di Brescia senza poter vedere e da lì la mia vita ma anche la mia sfida è cambiata. Sono tornato a scuola, alle Galmozzi dove i miei compagni mi hanno accolto ma il rapporto era diverso, avevano timori a relazionarsi con me. Ho frequentato poi l’istituto Sraffa e musicologia a Cremona. Ho dovuto reinventarmi: la tecnologia mi ha dato una mano. Ho fatto corsi di autonomia e orientamento che mi hanno insegnato a muovermi con il bastone”. Dall’ottobre del 2015, Cantoni, è entrato a far parte del progetto Ballo anch’io grazie al quale ha sfatato il pregiudizio sui ciechi che non possono danzare. Un anno dopo ha dato vita ad una squadra di calcio per non vedenti e oggi gioca sui campi di Sanremo nel campionato nazionale per ciechi.

 

Sentirsi a "casa"

“La cena al buio – ha continuato Cantoni- ha l’obiettivo di calarsi nei panni di un non vedente anche se in maniera provvisoria. Serve per riuscire a relazionarsi senza troppi pregiudizi verso noi non vedenti”. Un’iniziativa realizzata con la Casa del pellegrino dove Davide è ormai di casa: “In quel luogo non ci si sente mai soli. Non esiste più la diversità. Si trova sempre il sorriso di qualcuno, una parola, un gesto di amicizia”. È lì che oggi trovano “casa”, relazioni, lavoro, amici circa una sessantina di volontari tra cui una trentina di ragazzi dai 15 ai 25 anni che hanno accolto l’opportunità di dare un nuovo volto al Pellegrino, aprendo un ristorante curato da ragazzi normodotati che consentono attività socio occupazionali per chi è più in difficoltà. Per la cena del 15 marzo si può prenotarsi chiamando Davide Cantoni al 3331263135 entro martedì 12 marzo. 

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