17-03-2021 ore 20:16 | Rubriche - Medicina e salute
di Claudia Cerioli

Fismad: il Covid sta azzerando la diagnosi precoce. Buscarini: ‘tumori in stadi avanzati’

Direttore dell'unità operativa di gastroenterologia dell’Asst di Crema e presidente di Fismad, (Federazione italiana società malattie apparato digerente), la dottoressa Elisabetta Buscarini fa il punto sulla situazione, a livello nazionale, delle patologie neoplastiche prima e dopo l'arrivo del Covid. Quello del colon retto è il secondo per incidenza. Ogni anno se ne registrano 50 mila nuovi casi. Negli ultimi due decenni, con l'aumento dell'età della popolazione media, è aumentata anche la tendenza allo screening. Nell'uomo, questo tipo di cancro è al terzo posto dopo prostata e polmoni, mentre nella donna è al secondo dopo la mammella. In quest'ultima ha un'incidenza del 17 per cento dopo i 70 anni. Sistematicamente vengono inviate lettere di invito allo screening. Il nord Italia ha sempre risposto bene con il 50 per cento, il centro con il 36 per cento e il sud con il 31 per cento.

 

L’arrivo del Covid

Poi è arrivata la pandemia che ha quasi azzerato il lavoro di due decenni. I controlli si sono fatti tardivi e sono stati riscontrati oltre 2000 persone in più con neoplasia. Sono stati asportati 18 mila polipi. Dopo la prima ondata pandemica, gli screening sono ripresi da maggio anche se è stato calcolato il 52 per cento in meno di test eseguiti. Sono stati così asportati 1000 tumori e 7000 polipi in più. I ritardi dai sei ai 12 mesi hanno fatto diagnosticare il 3 per cento in più di tumori in stato avanzato e il 13 per cento in più di mortalità. La dottoressa Buscarini ha evidenziato come il “percorso di screening sia una pratica molto presidiata dal personale sanitario, soprattutto in questo periodo segnato dal virus. Che bilancio allora potremmo avere a fine 2021? Un incremento dello stadio tumorale alla diagnosi e un innalzamento della mortalità. Il Covid ha il potere di compromettere l’effetto protettivo dello screening. Da qui la campagna di sensibilizzazione nazionale”.

 

Salini: ’La salute è una responsabilità’

Ospite dell’incontro l’europarlamentare cremasco Massimiliano Salini: “La salute è una responsabilità, non è un estetismo. La politica in ambito sanitario segue diversi modelli. L’Unione Europea non può incidere sulle decisioni sanitarie dei vari stati membri. Questo vale anche per l’ambito fiscale e sociale. I sistemi di welfare infatti sono amministrati nell’ambito della fiscalità. L’Ue trova e distribuisce le risorse che i vari stati devono poi amministrare. Il Ppe ha proposto di attivare una commissione ad hoc sui tumori. L’obiettivo è quello di fare cultura della prevenzione soprattutto in un momento in cui il Covid ha fatto abbassare la guardia sulla diagnosi precoce. Il punto fondamentale oggi è quindi culturale. La sanità non è solo Covid”.

2237