15-11-2022 ore 10:02 | Rubriche - Medicina e salute
di Alessia Silvani

Ats Val Padana aderisce alla campagna della regione contro lo spreco alimentare: le regole

Mira a promuovere il rispetto verso il cibo e l'adozione di buone abitudini alimentari la nuova campagna regionale Non sprecare una storia d'amore lanciata da regione Lombardia. I numeri dello spreco alimentare sollevano questioni etiche e ambientali: a fronte di oltre 800 milioni di persone che non riescono a sfamarsi, più di un terzo del cibo prodotto per consumo umano viene gettato, alimentando le già elevate emissioni di gas serra. Ridurre lo spreco alimentare è dunque un atto d'amore verso se stessi, gli altri e il pianeta. Non a caso, il contrasto allo spreco alimentare è in cima alle priorità di istituzioni mondiali e europee ed è fondamentale per raggiungere i 17 obiettivi prefissati dall’Agenda 2030 dell’Onu. L’ente regionale invita in tal senso la popolazione ad una presa di consapevolezza e ad un’azione attiva. Allo scopo è stato predisposto un decalogo con pochi e semplici gesti che tutti possono mettere in atto quotidianamente, come ad esempio: prestare attenzione al termine minimo di conservazione, pianificare la spesa con una lista, prediligere prodotti stagionali e a km zero, conservare e riutilizzare correttamente gli alimenti.

 

L'impegno di Ats

Come spiega Cristina Somenzi, direttore dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria di Ats Val Padana: “l’Ats della Val Padana promuove buone pratiche alimentari verso tutti i cittadini, anche sensibilizzando alcuni attori come istituti scolastici e gestori di servizi di ristorazione collettiva. In particolare, in ambito scolastico si ricorda l’iniziativa L'ABC contro lo spreco alimentare presente sul Catalogo La Salute a Scuola: progettare in rete. Il tema della lotta allo spreco è affrontato anche attraverso la struttura Igiene alimenti e nutrizione, nel contesto del Piano regionale di prevenzione 2021-2025, con il programma Nutrire la Salute. Ulteriore impegno sarà poi rivolto al recupero delle eccedenze alimentari, coinvolgendo produttori, venditori, terzo settore e tutti coloro che già sono attivi sul territorio attraverso iniziative molto apprezzabili”.